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Noi cittadini e componenti del Comitato per la riattivazione della centrale a biomasse del Mercure, ci aspetteremmo dalla politica azioni concrete per risolvere il mancato sviluppo del nostro territorio. Vorremmo che i nostri politici si impegnassero per garantire a noi e alle nostre famiglie posti di lavoro e sviluppo sostenibile.
Assistiamo, invece, all’ennesimo tentativo dell’Italia dei Valori calabrese, di aggiungere confusione a confusione e burocrazia a burocrazia.
I soldi dei contribuenti sono utilizzati per fare interrogazioni parlamentari e mozioni ridondanti e ripetitive.
E’ bene ricordare che la Commissione Ambiente della Comunità Europea, lo scorso aprile, aveva già risposto che il progetto di riconversione a biomasse della centrale del Mercure rispetta le leggi.
Adesso apprendiamo che una nuova informativa verrà richiesta al Governo italiano. Cosa aspettano di sentirsi rispondere questi politici alla ricerca di voti più che del bene dei cittadini?
Sanno benissimo che la centrale è presente nella Valle del Mercure da 30 anni, prima che nascesse il Parco del Pollino. La centrale Enel fu riconosciuta pienamente compatibile con il Parco all’atto della sua perimetrazione. La centrale del Mercure è stata autorizzata fin dal 2002 con il parere favorevole di tutti gli enti coinvolti, compreso quello del Parco del Pollino. Per la riattivazione della centrale del sono state anche ottenute dalla Regione Calabria e Regione Basilicata due Valutazioni di Incidenza Ambientale, entrambe favorevoli e sempre accompagnate dal parere positivo dell’Ente Parco.
La centrale, fino a che è stata in funzione, ha dato occupazione diretta, indotto e prodotto iniziative per il territorio. Non a caso tutti i sindaci della Valle del Mercure ne richiesero l’ampliamento interpellando ogni sorta di Istituzione alla fine degli anni 90.
Oggi abbiamo la possibilità di avere una moderno impianto che sfrutti energie rinnovabili, proprio secondo le indicazioni della Comunità Europea e le direttive di Kyoto. Ci viene offerta un’opportunità. Non si può ignorare che sono a rischio migliaia di posti di lavoro se si continuerà ad ostacolare, con il teatrino della politica, la riattivazione di una centrale oramai autorizzata nel pieno rispetto delle leggi.
Un’intera filiera, quella del legno, è in crisi da troppo tempo. Padri di famiglia che non riescono a garantire il sostentamento alle proprie famiglie e ai propri figli. Questo il dramma di migliaia di addetti alla filiera del legno e di molti altri concittadini che vedono nella riattivazione della centrale un volano di sviluppo sostenibile del territorio. Preghiamo tutta la politica di non trascurare questi aspetti. Accanto alle nostre difficoltà ci sono quelle dei nostri figli e delle nostre famiglie.
Tuteliamo il lavoro, tuteliamo la legalità. È stato proprio l’onorevole Di Pietro a esprimersi in tal senso in uno dei suoi interventi sul nostro territorio. Non ignori la politica l’appello nostro e delle tantissime persone che continuano ad aderire al comitato per la riattivazione della centrale.

Antonio Domenico DerenzoPresidente Comitato per la riattivazione della Centrale del Mercure

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