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I Carabinieri di San Marco Argentano hanno arrestato a Cosenza, Maurizio Santoro, 45 anni, accusato di usura ed estorsione. Secondo le indagini esperite dai militari, l’uomo avrebbe vessato un commerciante di Roggiano Gravina. Santoro, che gestisce un’azienda di impiantistica, lavorava per conto del commerciante. Affermando di volerlo aiutare a seguito di alcune difficoltà finanziarie, gli avrebbe prestato 10mila euro.
L’uomo avrebbe però preteso un «regalo» di mille euro al mese, fino all’estinzione del debito. Il conto è presto fatto: il tasso di interesse è del 10% mensile che, tradotto in interesse annuale, risulta pari al 120%.
Santoro, per giustificare l’introito, lo avrebbe fatturato come parte del preventivo dei lavori. Per qualche mese la vittima ha pagato, ma poi non ce l’ha fatta più, avendo già versato 16.400 euro, senza tuttavia aver intaccato il capitale.
Finalmente la vittima dell’estorsione si è rivolta ai Carabinieri e ha denunciato il fatto. E sarebbe stato proprio durante il racconto ai militari, che la vittima, sarebbe stata contattata telefonicamente da un familiare, il quale lo avverte delle minacce poco prima subite ad opera dell’aguzzino.
Poi addirittura è lo stesso Santoro a telefonare alla vittima, mentre questa è ancora con i militari, minacciandola pesantemente. Poi sono iniziate anche visite del Santoro alla vittima, con minacce di utilizzare bastoni di legno.
Per verificare la veridicità delle minacce, i Carabinieri hanno fermato anche l’auto dell’arrestato ed in una occasione trovano effettivamente a bordo un grosso bastone di legno dalla testa metallica. Santoro avrebbe poi anche proposto alla sua vittima di estinguere il debito con il trasferimento di proprietà della sua abitazione, arrivando ad invitarlo ad «andare a rubare» o a cedergli l’automobile. I militari sottolineano come la parte più triste della vicenda è che la vittima alla fine sia stata costretta a chiudere la sua attività.
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