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SANT’ARCANGELO – Chiesa Madre gremita ieri per la celebrazione della santa messa del “settimo giorno”, in ricordo di sua eminenza il cardinale Michele Giordano, deceduto la scorsa settimana, per complicazioni cardiache e respiratorie sopraggiunte a un malore.
Hanno presieduto la Concelebrazione Eucaristica, insieme al parroco del Comune, don Cesare Lauria, il Presidente della Conferenza Episcopale della Basilicata, monsignor Agostino Superbo, il vescovo della Diocesi di Tursi-Lagonegro, il vescoco Francesco Nolè , l’arcivescovo della Diocesi di Matera- Irsina, Salvatore Ligorio, e il vescovo della Diocesi di Tricarico, Vincenzo Carmine Orofino.
Presenti per essere vicini col conforto alla famiglia Giordano; il governatore della Basilicata Vito De Filippo e il primo cittadino di Sant’Arcangelo Domenico Esposito, oltre ad altri importanti istituzioni civili, politiche e religiose della Regione. «Siamo qui riuniti per pregare affinché il Signore accolga il cardinale Michele Giordano come servo fedele, nella sua Grazia. a avuto a cuore la vita del popolo ed ha lottato perché prevalesse la giustizia e l’amore di Dio. Custodiremo gli attestati del suo affetto sperimentati in questi anni», sono le parole spese in apertura da Don Cesare Lauria. «Ricordiamo un dono ricevuto dalle mani di Dio. Occorre imparare da questo dono come si vive – gli fa eco il vescovo Agostino Superbo – Michele Giordano ha vissuto come cristiano non lasciandosi distrarre da ciò che avveniva intorno a lui, sempre con gli occhi su Cristo Gesù. Come un pastore buono, ha saputo comunicare la sua speranza dal piccolo popolo di Scanzano Jonico a quello di Napoli, con lo stesso affetto sincero che ha avuto per Dio e la Chiesa. E’ ora giunto alla casa del Padre, impariamo da lui generosità, sapienza, pietà, speranza e servizio sulla terra nella carità». Prima della conclusione della messa, al termine della quale sono state distribuite delle immaginette in memoria del cardinale, il pensiero emozionato del presidente Vito De Filippo: «Ricordo un uomo forte, dalla tempra solida, che sapeva usare parole sicure ed essenziali». Poi aggiunge: «Immagino che fosse pronto per questo viaggio, e che sia oggi ancora capace di dare a noi pensieri e determinazione per gli anni futuri. La comunità lucana e santarcangiolese deve essere orgogliosa del Cardinale Michele Giordano, che ha conquistato il meglio della storia e dell’eternità». Infine, il vescovo Salvatore Ardesini, il segretario del porporato, legge all’uditorio delle righe tratte dal “Diario di mio figlio” scritte dalla madre del cardinale Giordano, dalle quali emerge il carattere, l’impegno e la vocazione sacerdotale di suo figlio.

Valeria Gennaro

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