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Nuovo colpo alla ‘ndrangheta in Lombardia. Sequestrati un centinaio tra appartamenti, terreni, box, magazzini e negozi, per un valore di oltre 15 milioni, riconducibili ai boss o a semplici affiliati, non solo nell’hinterland e nelle province di Varese, Pavia, Bergamo, Como e Lecco ma anche in quelle di Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia e Reggio Calabria.
I sigilli sono stati apposti al patrimonio di 36 persone, capi e non delle ‘localì lombarde sono stati messi dalle Fiamme Gialle di Milano che hanno approfondito, sotto il profilo economico, le indagini coordinate dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dai pm Paolo Storari e Alessandra Dolci e condotte dai carabinieri di Monza e Milano e dal Ros. Dopo la retata del luglio scorso che ha portato in carcere in tutta Italia oltre 300 persone è stato mappato il patrimonio immobiliare delle circa 160 persone arrestate, dei loro familiari e delle loro società: in tutto circa 1600 soggetti passati ai raggi X delle norme antimafia. E
Gli immobili ora bloccati ai fini della confisca sono stati acquistati a partire dal 1999 e nel giro di un decennio, per reimpiegare secondo l’ipotesi investigativa denaro ‘sporco’: si va da semplici terreni ad appartamenti a Milano e nei comuni dell’hinterland come a Legnano, Cormano, Pioltello.
E ancora abitazioni a Busto Arsizio nel Varesotto e in Brianza, una villetta nel comasco e un trilocale in un villaggio turistico vicino a Vibo Valentia fino a appezzamenti edificabili a Cirò Marina in Provincia di Crotone.
I beni sono stati sequestrati a personaggi come Pino Neri, il capo della ‘locale’ di Pavia, Vincenzo Mandalari della ‘locale’ di Bollate e Vincenzo Novella, il figlio di Carmelo Novella il boss ucciso il 14 luglio 2008 in un bar di san Vittore Olona.
Nell’ambito dell’operazione Infinito tra i beni più significativi sequestrati, c’è un mega appartamento di Natale Marrone, ex consigliere Pdl al Comune di Desio (da poco è caduta la giunta) e ritenuto affiliato alla ‘locale’ del centro alle porte di Milano: si tratta di 14 vani all’interno di una villa a Cesano Maderno, con cantina, deposito, due box balcone e terrazzo e anche servizi nel sottotetto, acquistato nel 2003 per una cifra (dichiarata) di 350 mila euro e ottenendo un mutuo di 181 mila euro per dieci anni. Marrone, poi, è risultato proprietario a Desio di una porzione di fabbricato che comprende un capannone artigianale con ufficio, deposito, ciminiera e altri vani acquistati nel ’97 per una cifra di 320 milioni di lire, e a Seregno di un laboratorio artigianale con annessi servizi del valore di 340 milioni.
Luigi Mancuso della locale di Legnano, invece risulta avere acquistato nel 2007, per mezzo milione di euro accendendo un mutuo, un appartamento in uno stabile in via Amalfi a Busto Arsizio (Varese) con un cortile di proprietà esclusiva, un garage e una porzione di immobile da usare come laboratorio con ufficio e box. Vincenzo Novella della locale di Legnano, invece nel 2008 ha comprato per 100 mila euro un appartamento di 6,5 vani con magazzino annesso a Guardavalle (Catanzaro) e l’anno successivo, a Legnano un’altra abitazione di 6 vani con garage per 200 mila euro. In entrambi i casi ha acceso un mutuo.
Tra gli immobili bloccati a Rocco Cristello della locale di Mariano Comense, oltre a un appartamento con box a Seregno (Milano) del valore di circa 170 mila euro e un fabbricato composto da un negozio, due appartamenti, una cantina e una porzione di un deposito a Cabiate del valore di circa 200 milioni di lire (la valutazione è del 2000), c’è anche una villetta a schiera con giardino, sempre a Cabiate acquistata nel 2004 per 160 mila euro.
Il boss Pino Neri capo della locale di Pavia risulta proprietario di un appartamento di 5 vani comprato nel 2001 a San Martino Siccomario (Pavia) per quasi 160 mila euro, mentre ad Antonino Tripodi della locale di Desio è stato sequestrato villino a Seregno del valore di oltre 312 mila euro e a Bruno Longo della locale di Corsico un complesso industriale a Corsico acquistato nel 1993 per 270 milioni di lire. Infine tra i vari immobili a cui le fiamme gialle hanno messo i sigilli, per poi trasferirli allo Stato, ci sono quelli di Claudio Formica, tra i quali c’è anche un piccolo appartamento e un posto auto nel complesso turistico la ‘Quercia’ a Zambrone località al mare in provincia di Vibo Valentia comprato quattro anni fa per 24 mila euro dichiarati.
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