Un treno
2 minuti per la letturaCATANZARO – Problemi gravi nelle verifiche sui treni. Non tutte le stazioni effettuano i controlli sui passeggeri che dal Nord Italia arrivano nel Mezzogiorno. Lo si è capito chiaramente domenica sera durante il servizio che gli uomini del 118 hanno effettuato alla stazione di Salerno.
Mentre si procedeva ai controlli su coloro che scendevano dal treno, il dottor Massimo Manzi, in servizio con la troupe del 118, ha deciso di propria iniziativa di salire per controllare la situazione all’interno dei vagoni. Ha sentito dei forti colpi di tosse e ha deciso di capire meglio cosa stesse succedendo. Ha quindi effettuato alcuni controlli e ha scoperto che a bordo c’erano ben nove persone con febbre sopra i 37,5 gradi e tosse forte, sintomi cioè compatibili con il Coronavirus.
Tutti i passeggeri febbricitanti e con varie difficoltà fisiche hanno detto di non essere stati sottoposti a controllo né quando il treno ha sostato alla stazione di Roma, né quando ha fatto sosta alla stazione di Napoli. Un nucleo familiare stava tornando al Sud da una crociera, mentre altre persone stavano tornando da Genova dopo aver fatto cambio del treno a Roma. Tutti erano diretti in Calabria.
Il medico non potendo fare molto altro, dopo aver proceduto alle identificazioni, ha fatto accomodare tutte le persone che presentavano lo stato febbrile nello stesso vagone in modo da evitare ulteriori possibilità di contagio. Ma, in effetti, le contaminazioni eventuali si erano già tutte verificate.
Successivamente, il dottore Manzi ha informato della situazione la dirigente che oltre a complimentarsi con lui non ha lesinato critiche al fatto che prima di quella fermata nessuno si era preoccupato di verificare le condizioni di salute dei passeggeri.
Quanto avvenuto ieri sera è l’esempio plastico di come, purtroppo, sia complesso e difficile riuscire a fermare l’avanzata del contagio al Sud. Non tutte le persone sembrano remare nella stessa direzione. Non tutti dimostrano attenzione e sensibilità nel fare il proprio dovere e il proprio lavoro.
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l’unico modo è fermare anche tutti i treni, bus e servizi pubblici che non abbiano requisito di trasporto merci vitali (alimentari, medici, ecc.). Le persone non riescono a capire che mettono a maggior pericolo loro e gli altri loro cari. Il Sud se succedesse una cosa come quella del Nord collasserebbe, con migliaia di morti in più…qui non bastano pene severe, la gente non ragiona purtroppo…
Il problema principale è che i passeggeri non sono stati controllati alla partenza!
Era per caso più comodo farli scendere al Sud, visto che i posti in ospedale al nord scarseggiano?…Fregandosene del fatto che avrebbero infettato anche gli altri sul treno?
Il problema invece è chi si mette su un treno in uno stato d’allerta, con sintomi compatibili col covid 19.Non vinceremo facilmente questa battaglia.
Non ho capito per quale motivo il dottore in questione NON ha ritenuto opportuno chiamare la Polfer…
Lui in quel momento aveva funzioni da pubblico ufficiale ed aveva l’onere con l’ausilio degli agenti di far scendere i passeggeri con febbre dal treno.
Eccellente lo spirito d’iniziativa del dott in questione, davvero mediocri invece le capacità di valutazione della problematica…
Se non la fatto penso che non poteva farlo in quanto non era pubblico ufficiale ma ha informato la Dirigente, penso Ferrovia o Polfer che sicuramente avrà predisposto le prassi del caso.
Non si perde mai occasione per criticare il comportamento degli altri.
Non hai capito x nulla la mia osservazione, sempre a fare buonismo e a non centrare il problema…
Innanzitutto i medici in servizio sono pubblici ufficiali.
Se fare accomodare in un unico vagone tutte le persone con sintomatologia la interpreti prassi del caso andiamo bene…
Tanto chi se ne frega se il problema lo scarichiamo alla prossima fermata…
Paradossalmente il dottore in questione avrebbe fatto meglio a non salire sul treno ma rispettare le disposizioni che aveva e cioè fare i controlli a chi scendeva dal treno.
Questa sua iniziativa avrebbe potuto causare il contagio a se stesso e ai suoi colleghi.
Ma visto che siamo nel paese dei buonisti… Una volta che l’ha fatto (salire sul treno) una volta appurata la situazione avrebbe dovuto fare scendere i passeggeri con sintomatologia e fargli fare il tampone ed in qualità di pubblico ufficiale, poteva disporlo alla Polfer.
Caro amico, ben vengano le iniziative di persone con le @@ però tali iniziative devono essere portate a termine nel migliore dei modi e il doc in questione da quello che si legge molto probabilmente non l’ha fatto.
Saluti