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I Kalafro, band reggina di musica reggae e hip hop, da tempo impegnato nel sociale, per scuotere la città contro la criminalità organizzata, un tema affrontato anche nelle loro canzoni, ha voluto proiettare un’enorme scritta luminosa “no alla ‘ndrangheta” sul Castello Aragonese di Reggio, principale simbolo storico della città. Il messaggio, di cui ha parlato youtube e che adesso è finito su facebook, si è composto poco alla volta, giorno dopo giorno, catturando l’attenzione dei reggini e suscitando in loro curiosità.
Venerdì notte è apparso solo lo sfondo: un grande cerchio bianco che richiamava la luna, ma che in realtà è l’oblò di una scuola reggina perforato da proiettili. Il giorno dopo è comparsa la parola «no», quindi, domenica, è stata la volta di «alla». Lunedì il messaggio si è arricchito della parola «’ndrangheta» andando a completare la frase. Quindi la firma: Kalafro.
«Abbiamo voluto – spiegano i Kalafro – alzare la voce senza il microfono in mano, per una volta». I Kalafro, da qualche tempo, hanno iniziato a collaborare con il Museo della ‘ndrangheta ed hanno voluto lanciare il messaggio per sensibilizzare la città sul tema della lotta alla criminalità organizzata. E per farlo hanno scelto un luogo simbolo di Reggio Calabria che, tra l’altro, si trova proprio di fronte alla Procura generale colpita, il 3 gennaio scorso, dall’esplosione di una bomba. Gesto dal quale è partita l’escalation di attentati ed intimidazioni ai danni dei magistrati reggini.
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