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Diciassette esemplari di pesce spada novello (il più grande di 90 cm, il più piccolo di 70) per un peso di circa 55 kg sono stati sequestrati a Melito Porto Salvo dagli uffici marittimi di Melito e Bianco coordinati dalla Capitaneria di Porto di Reggio Calabria nell’ambito dei controlli sul patrimonio ittico anche a tutela del consumatore.
La misura minima per la pesca del pesce spada secondo la normativa nazionale è di 140 cm, e la pesca di esemplari sottomisura è un’attività che impoverisce gravemente il patrimonio ittico in quanto ne impedisce una adeguata riproduzione. Non solo, ma la pesca indiscriminata di specie protette concretizza il rischio di estinzione. Dal primo ottobre al 30 novembre, comunque, è vietata la pesca del pesce spada anche degli esemplari regolari, misura questa adottata a livello internazionale per la tutela della specie ittica.
Il personale militare intervenuto in località spiaggia Pilati del comune di Melito Porto Salvo ha notato un natante da diporto che rientrava probabilmente dopo una battuta di pesca. Il conduttore, visti i militari, ha cercato di occultare i pesci catturati in una scogliera presente in zona, arrivando in spiaggia solo con il palangaro e la barca sporca di sangue dovuta alla cattura dei prodotti ittici (non presenti comunque all’arrivo in banchina). La circostanza anomala della presenza di sangue senza prodotti ittici ha portato i militari a verificare nelle vicinanze l’eventuale occultamento degli stessi. E, infatti, vicino ad alcuni scogli è stata trovata una cesta di plastica contenente i 17 pesce spada, lasciati incustoditi. Il sequestro è stato eseguito a carico del conduttore dell’imbarcazione e comunicato al pm di turno della procura di Reggio Calabria. Il prodotto ittico sequestrato dopo la visita sanitaria del medico veterinario della locale ASP, che ne ha attestato l’idoneità al consumo umano, è stato devoluto in beneficenza ad alcuni istituti di carità.

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