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È stato sentito ieri agli ospedali Riuniti di Reggio Calabria, Francesco Nizzari, l’avvocato di Palmi ferito gravemente nella serata del 14 novembre scorso in un agguato in cui ha perso la vita per sbaglio Martino Luverà, operaio di 33 anni. L’avvocato ha raccontato di aver sentito i colpi, il bruciore al corpo dei proiettili che lo attingevano, ma di non aver visto chi ha sparato.
Il penalista è stato tenuto in coma farmacologico dopo essere stato operato il giorno dopo l’agguato al nosocomio reggino. Ieri il risveglio e il primo interrogatorio da parte del procuratore capo della procura di Palmi Giuseppe Creazzo, dal sostituto procuratore Andrea Papalia e dai carabinieri della compagnia di Palmi.
Nizzari, 41 anni, ha raccontato quello che ha percepito quella sera di sabato intorno alle 20 quando qualcuno gli sparato contro 4 colpi di un fucile caricato a pallettoni che lo hanno ferito all’addome e al femore della gamba sinistra. Quel «qualcuno» però il professionista non l’avrebbe visto. La procura e le forze dell’ordine contavano molto sulla possibilità che Nizzari avesse visto il killer.
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