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MATERA – NESSUNA sorpresa sul fronte politico dal Consiglio comunale di ieri sera. La pace, o tregua che dir si voglia, all’interno del Partito Democratico ha tenuto, almeno per il momento.
Erano tutti presenti ieri infatti e sin dal primo minuto i dodici consiglieri del Partito Democratico con l’unica eccezione di Vito Tralli ma l’ordine del giorno denso di impegni e scadenze è stato normalmente affrontato. Si è chiuso in particolare con la questione dei Pisus il cui piano d’azione è stato votato a tarda ora. Al momento in cui andiamo in stampa il dibattito era ancora in corso ma sono da escludersi sorprese e ci dovrebbe essere un’ampia condivisione degli elementi fondamentali che vanno verso la valorizzazione della cittadella dello spazio, l’obiettivo di Matera 2019 e la metropolitana leggera.
A tenere banco però per gran parte della seduta sono stati i debiti fuori bilancio che hanno concentrato la discussione per quasi due ore, una discussione che ha avuto anche momenti caldi e che comunque si è concentrata su aspetti alquanto tecnici della vicenda amministrativa anche se molto importanti.
Da un lato la maggioranza che spingeva per un approvazione del provvedimento così come uscito dalla commissione e come richiesto dall’assessore al ramo Rivelli, con il consigliere dell’Italia dei Valori Michele Paterino che ha concentrato il proprio intervento sulla necessità di vigilare su quegli aspetti che potenzialmente possono creare debiti dell’Amministrazione, soddisfacendo ora quelle situazioni di “immediata esecutività e con sentenza passata in giudicato” ma sorvegliando per il futuro sui rischi che un’eccessiva esposizione a questo tipo di debiti può comportare per le casse comunali. Dal canto suo il sindaco di Matera ha sottolineato la necessità di affrontare le questioni dei debiti fuori bilancio in maniera “asettica e prendendo atto di quanto sottolineato dai funzionari incaricati”, mandando dei messaggi alla minoranza per non strumentalizzare determinate situazioni ma di riflesso riferendosi anche, evidentemente, a parti della sua maggioranza. Dalla minoranza invece Manuello per le liste civiche ha sottolineato la necessità e l’opportunità di approvare quei debiti prima dell’assestamento di bilancio e dunque di non rinviare la precedente seduta dei primi di ottobre provocando così uno slittamento dei termini. Acito invece ha chiesto l’introduzione di termini regolamentare che sottolineassero la ciclicità di un simile provvedimento: «perchè noi vogliamo fare ciò che si deve ma nel rispetto delle norme e nella piena legittimità».
Al termine di una lunga discussione i tre punti sono stati approvati con il voto della maggioranza e molte assenze tra le opposizioni. In particolare sul terzo punto quello sul debito degli ex Lsu le civiche con Tosto hanno sottolineato come «quelli non sono debiti fuori bilancio ma un debito ordinario che andrebbe pagato diversamente», ricorrendo sostanzialmente ad una sorta di variazione di bilancio. Anche su questo punto però si è andati avanti arrivando al voto favorevole della maggioranza con qualche astenuto nelle opposizioni.
Sono stati poi eletti i tre componenti della commissione Diritto allo studio che sono Paterino e De Palo per la maggioranza, D’Andrea per l’opposizione.
La vera novità politica è stata l’intervento con il quale il consigliere dell’Mpa Salvatore Caputo ha annunciato il suo prossimo passaggio all’Udc vista anche la convergenza nazionale esistente tra Lombardo e Casini. Una notizia questa che finisce per rafforzare numericamente la maggioranza e soprattutto il gruppo dell’Udc in Consiglio come confermato dal capogruppo Mimmo Fiore.
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