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di MICHELE RUSSOMANNO Attività produttiva su livelli “molto bassi”, scarsi segnali di ripresa in pochi comparti dell’industria e nel settore dei servizi, forte diminuzione delle esportazioni, occupazione in caduta libera e tasso di disoccupazione in crescita e deterioramento della qualità del credito alle imprese: è questo il quadro a tinte fosche presentato, ieri mattina nel capoluogo di regione, dal neo direttore lucano della Banca d’Italia, Giancarlo Fasano.
L’impietoso ritratto, capitolo dedicato alla Basilicata del più ampio documento di Bankitalia sull’Economia delle regioni italiane, raccoglie i dati dell’attività produttiva lucana nell’arco del primo semestre del 2010.
Ecco, nello specifico, i dati più importanti contenuti all’interno del documento.
Comparto industriale
La contrazione della produzione industriale lucana si è attenuata, passando dal 10,5 per cento del primo semestre 2009 al 4,4 per cento dei primi sei mesi dell’anno in corso.
Il calo della produzione, tuttavia, ha interessato tutti i settori e, con particolare gravità, quelli delle “macchine elettriche ed elettroniche” (meno 9,3 per cento), del “legno e del mobilio” (con un deficit pari al 7,4 per cento) e del “tessile-abbigliamento” (meno 6,2 per cento). Unici segni incoraggianti arrivano dalle industrie “chimiche” e da quelle che producono “materie plastiche”. Passando al fatturato delle industrie lucane, dal documento di Bankitalia emerge come “il 60 per cento delle aziende abbia registrato una riduzione del fatturato e come la spesa per gli investimenti già programmati sia stata ritoccata al ribasso da almeno la metà delle imprese a seguito di difficoltà finanziarie o, in misura minore, di una contrazione delle domande superiore alle attese”.
Ciononostante traspare un cauto ottimismo. La percentuale delle imprese lucane che attende una crescita del fatturato per il periodo che va da ottobre 2010 a marzo 2011 è in crescita e il 46,3 per cento delle imprese ha previsto investimenti maggiori per l’anno a venire.
Costruzioni
Stando al documento sull’economia lucana di Bankitalia nel primo semestre 2010 si è interrotto il calo delle compravendite immobiliari. E’ aumentato, d’altro canto, il valore complessivo degli appalti pubblicati in regione (passato da 222 milioni d’euro del primo semestre 2009 a 1250 milioni nello stesso periodo 2010). «Questo forte incremento – emerge dal documento – è dovuto alle opere da effettuare sul versante dello sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi». Saldo meno negativo, infine, dal punto di vista del numero delle “aziende di costruzione” attive in Basilicata che dal meno 1,9 dell’anno scorso passa al meno 1,1 per cento del primo semestre di quest’anno.
I servizi
Il comparto dei servizi, meno toccato nel 2009 dagli effetti della recessione, mostra migliori prospettive di ripresa. In questo settore, quasi il 60 per cento delle imprese dei “servizi privati non finanziari” ha avuto un migliore fatturato rispetto all’anno presedente. Calano, invece, le immatricolazioni di veicoli commerciali (meno 7 per cento) e delle autovetture (meno 9,3 per cento). Diminuiscono, inoltre, le vendite del “commercio al dettaglio” e il numero delle imprese attive nello stesso settore che, tuttavia, rispetto al meno 2,2 per cento del primo semestre 2009 si attesta su un saldo negativo di meno 0,9 per cento.
Scambi con l’estero
Precipitano le esportazioni regionali calate ulteriormente dal meno 17, 3 per cento del 2009 al meno 24,6 per cento dell’anno in corso.
Il calo, emerge dal documento, “va attribuito alla marcata contrazione delle esportazioni di automobili” e ha il suo punto più debole nei cosiddetti mercati “dell’area Euro” che rappresentano i due terzi delle esportazioni lucane totali.
Il mercato del lavoro
Pessime notizie anche sul fronte del “mercato del lavoro”. Stando al documento di Bankitalia, infatti, il saldo negativo dell’occupazione si attesta al meno 3,1 per cento (circa 6000 ex occupati in totale) che fa sprofondare la Basilicata oltre la media meridionale attestatasi al meno 1,8 per cento.
Un calo, emerge, “che riguarda soprattutto la componente maschile (meno 4,1 per cento) che quella femminile (in deficit dell’1,2 per cento)”.
Il calo degli occupati, inoltre, è comune a tutti i settori produttivi fatta eccezione per quello “agricolo”.
A fronte d’una offerta di lavoro rimasta stabile, infine, si registra un tasso di disoccupazione che, nonostante il ricorso alla Cig abbia contribuito a contenerlo, è salito al 13,1 per cento (più 2,5 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).
Finanziamento dell’economia
A fronte d’una situazione economica drammatica crescono i prestiti bancari a “clientela residente in Basilicata”. Questa crescita, sottolineano da Bankitalia, “riguarda sia le famiglie che, in misura minore, le imprese di piccole e medio-grandi dimensioni”.
In diminuzione i tassi di interesse sul medio lungo termine mentre si è deteriorata la qualità del credito erogato alle imprese con “nuove sofferenze” passate dal 2,9 per cento dello scorso anno al 3,3 per cento dell’anno in corso.
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