L’incontro in prefettura di lunedì sera a Matera
2 minuti per la letturaMATERA – La tensione tra i sindaci chiamati a gestire una situazione particolarmente complessa non è calata con il passare delle ore. Le note esplicative attese dalla Regione nella serata di ieri non erano ancora arrivate. Gli interrogativi su come portare avanti l’ordinanza emanata dal presidente Bardi ed evitare di procedere in ordine sparso hanno continuato a contraddistinguere un’altra giornata campale. In cui l’impegno nel cercare di portare avanti le scelte fatte non è mancato ma la complessità della situazione ha evidentemente reso tutto molto difficile.
«È una situazione davvero difficile da dover gestire questo va detto» ha spiegato il presidente dell’Anci regionale Salvatore Adduce che negli ultimi giorni sta seguendo direttamente e con contatti continui con i diversi sindaci le situazioni che si creano. «Non è semplice affrontare questa situazione». Adduce spiega poi quale è la posizione da mettere in pratica in un prossimo futuro: «La posizione dell’Anci è quella del presidente nazionale De Caro che ricorda come “l’emanazione di provvedimenti da parte di alcuni presidenti di regione e di alcuni sindaci crea solo confusione. Non possiamo affrontare l’emergenza secondo i rigidi paletti del federalismo regionale e delle autonomie locali”».
Di fatto però sull’ordinanza regionale emanata non mancano i dubbi e le preoccupazioni: «l’applicazione mi pare quasi impossibile. Ci sono state in questo percorso molte cose che andavano registrate, innanzitutto la necessità obbligatoria di rivolgersi in prima battuta al medico di base che doveva essere sottolineata e ricordata in maniera netta. Mentre alcuni medici hanno rinviato ad altre strutture come ho potuto verificare direttamente. C’è poi la questione del 118 che non doveva proprio essere utilizzato per questo tipo di emergenza in alternativa al 1500. Molti elementi che hanno complicato la gestione già complessa della situazione. L’ordinanza? Tornando all’ordinanza c’è una complessità evidente. Forse per i piccoli Comuni il censimento degli studenti è pensabile ma per quelli più grandi è quasi impossibile. Il sindaco di Matera lo ha spiegato chiaramente nell’incontro in prefettura di qualche giorno fa. Diventa davvero difficile immaginare quest’operazione di censimento anche in Comuni di medie dimensioni delle due province».
Ma a lasciare ancora più preoccupati c’è il ruolo dei Comuni, dei sindaci, dell’Anci che non sono stati coinvolti nelle scelte pur dovendo oggi gestire le ordinanze senza che la Regione abbia provveduto nemmeno alle note esplicative. «Nè la Regione nè la Protezione civile hanno pensare di chiamarci in questi giorni per fare con i sindaci il punto della situazione, voglio ringraziare i due prefetti di Potenza e Matera che invece hanno voluto la presenza dei sindaci al tavolo visto che poi devono gestire in prima battuta la situazione». Adduce fotografa così gli ultimi giorni, ammettendo che «la gestione di queste giornate è oggettivamente complessa» e auspicando l’arrivo di direttive univoche che possano semplificare le scelte evitando la confusione. «Dobbiamo affidarci a decisioni della cabina di regia» ripete il presidente dell’Anci lucano ribadendo i concetti espressi dal presidente nazionale e sindaco di Bari, De Caro.
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