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POTENZA – La riunione convocata dal presidente De Filippo con i sindaci del bacino centro, quello dei 26 comuni in questi giorni alle prese con difficoltà dello smaltimento dei rifiuti, è servita, dicono su più fronti, a «fare chiarezza». No, «tra i sindaci e la Regione Basilicata non c’è assolutamente conflittualità, ma uno spirito di collaborazione per venire fuori dalla situazione creata da chi non ha rispettato le odinanze sui flussi per l’allocazione dei rifiuti», ribadisce l’assessore all’Ambiente, Agatino Mancusi. «I Comuni del bacino Potenza centro hanno dimostrato grande senso di responsabilità nel tentativo di trovare un percorso comune che ci consenta di superare questa fase complessa». Hanno presentato, attraverso il sindaco del capoluogo, Vito Santarsiero, una serie di proposte che adesso spetterà ai tecnici degli uffici verificare.
Così, i rifiuti del bacino centro saranno smaltiti con ogni probabilità in una vasca nell’area di Pallareta che era stata destinata alle ceneri dell’inceneritore di Potenza (chiuso ormai da quattro anni e mai arrivato al collaudo, nonostante le ingenti somme spese per l’avvio); questa ipotesi, che consentirebbe di avere subito disponibili circa 10mila metri cubi per coprire 5 mesi di attività, tuttavia, dovrà prima passare al vaglio di alcune riunioni tecniche visto che c’è da superare il vincolo della caratterizzazione ambientale che pesa sull’area. Il provvedimento è stato infatti imposto (e ratificato anche dal Tar dopo un contenzioso) da un’ordinanza regionale del 2008 per il definitivo ampliamento della discarica di Pallareta. «Sulle integrazioni al piano di caratterizzazione per la discarica di Pallareta – ha rassicurato Mancasi – ci si sta già muovendo. Ci vorrà un pò di tempo ma arriveremo alla conclusione».
Una seconda prospettiva sarà discusso dalla Regione con il sindaco di Tricarico per verificare «la disponibilità ad accogliere per l’ultima volta – spiega una nota ufficiale di viale Verrastro – rifiuti del bacino di Potenza Centro in una fase di transizione che non supererà i 15-20 giorni, in cambio di benefit a favore del territorio». Ultima opzione, sempre in corso di verifica, la proposta del gestore della stazione di trasferenza di Tito che prevede la realizzazione di un impianto per la separazione del rifiuto secco e la produzione di compost grigio che potrebbe essere utilizzato per la sagomatura della discarica di Tito con una disponibilità di 30 mila metri cubi.
Messi in piedi questi percorsi, la Regione si concede, però, una precisazione. «La Basilicata – ha detto De Filippo – non è, nella maniera più assoluta, in una situazione di emergenza. Ma occorre che tutti facciano la loro parte rispettando tempi e modalità delle ordinanze in uno spirito di collaborazione e di solidarietà fra territori». Ma «già da oggi – ha fatto eco Mancasi – dobbiamo misurarci con la necessità di rafforzare la raccolta differenziata in tutti i comuni e accelerare la costruzione di un sistema di impiantistica che ci consenta di gestire il sistema dei rifiuti nel modo migliore per tutelare il territorio e rispettare ancora di più la salute dei cittadini».

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