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E’ stato fatto arenare sulla spiaggia lo yacht sul quale venivano trasportati i 102 immigrati clandestini, bloccati al termine di un’operazione congiunta di guardia di finanza, carabinieri e polizia sulla costa di Crotone. Lo rende noto il Gruppo aeronavale di Taranto delle Fiamme gialle che ha partecipato all’operazione di contrasto all’immigrazione clandestina. Il natante, viene spiegato in un comunicato, è stato fatto volutamente manovrato sulla spiaggia prospiciente il villaggio S.Cristina di Crotone, riportando danni alla carena. I clandestini sbarcati sono complessivamente 102 arrivati sulle coste crotonesi a bordo di un motoscafo di oltre 20 metri che sono stati portati nel centro Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto. Gli immigrati sono tutti uomini. Tra loro ci sarebbero sei minorenni.
L’operazione, oltre che con il fermo degli immigrati di nazionalità irachena (etnia curda) e afgana, si è conclusa con il sequestro del natante, lungo 25 metri, lasciato sul posto per l’impossibilità di procedere alle operazioni di disincaglio a causa del peggioramento delle condizioni del mare e dei rilevanti danni alla carena. L’imbarcazione era stata avvistata all’imbrunire, al limite delle acque territoriali a Sud Est di Capo Rizzuto, da un velivolo della guardia di finanza ed è stata costantemente monitorata. A causa delle condizioni del mare in peggioramento, e vistosi inseguito dalle unità navali del Corpo, non scorgendo nessuna possibilità di fuga lo yacht ha manovrato per spiaggiare sulla costa dove si è arenato. Sul posto, da terra, erano nel frattempo state fatte convergere numerose pattuglie di guardia di finanza, carabinieri e polizia che, congiuntamente, sono intervenute, fermando i clandestini, molti dei quali avevano nel frattempo raggiunto la riva. Alcuni immigrati, rimasti a bordo dello yacht incagliato, sono stati fatti sbarcare con l’intervento del personale dei guardacoste che hanno abbordato l’imbarcazione servendosi dei battelli di servizio in dotazione. Con quello di ieri salgono a dieci gli sbarchi di immigrati sulla costa ionica calabrese in poco più di due mesi. In un caso un migrante è morto dopo essere stato gettato in acqua nonostante non sapesse nuotare. L’ultimo sbarco c’è stato giovedì scorso quando, sempre a Isola Capo Rizzuto, sono arrivate altre 78 persone. In precedenza, gli altri arrivi hanno avuto quasi una cadenza settimanale. La serie ha avuto inizio il 25 agosto a Guardavalle (Catanzaro) con 52 immigrati sbarcati da un veliero di lusso. Il 7 settembre, a Cutro (Crotone), con una barca a vela sono arrivati 32 immigrati. Altri 59 sono sbarcati a Isola Capo Rizzuto il 15 settembre scorso. Tra il 6 ed il 7 ottobre c’è stato un doppio sbarco: 102 stranieri sono arrivati nel crotonese ed altri 20 nella Locride. Il 28 ottobre, a Crotone, sono arrivati altri 80 immigrati ed il 2 novembre scorso, un altro centinaio è sbarcato a Crotone.
INDAGINI SULLA CRIMINALITA’ dell’EST EUROPEO
Dietro ai numerosi sbarchi degli ultimi giorni in Calabria ci sarebbe un’organizzazione internazionale dedita al traffico di esseri umani con ramificazioni anche nei Paesi dell’est europeo. E’ l’ipotesi su cui gli investigatori stanno lavorando alla luce dei numerosi sbarchi avvenuti negli ultimi mesi sulle coste ioniche calabresi, in particolare nel Crotonese e nella Locride, l’ultimo dei quali ieri sera. In occasione di cinque sbarchi dei mesi scorsi, infatti, sono stati arrestati otto scafisti di nazionalità ucraina.
Un particolare che rappresenta una novità assoluta per quanto riguarda gli arrivi in Calabria e che ha destato l’attenzione delle forze dell’ordine. Sull’ipotesi di una regia unica internazionale stanno lavorando diverse procure distrettuali, non solo calabresi.
Una circostanza confermata dal procuratore di Crotone, Raffaele Mazzotta, che nei giorni scorsi ha riferito di un incontro convocato a Roma dal procuratore nazionale antimafia Piero Grasso con i pm della Procura di Crotone e i magistrati delle Dda di Lecce, Bologna, Milano, Messina e Catania.
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