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NAPOLI – Alle 19 si registra è del 7,29 per cento l’affluenza nelle 444 sezioni aperte a Napoli per le elezioni suppletive per un seggio al Senato: i votanti sono 26.057 su 357.299 aventi diritto. Alle 12 si era fermata al 2,77 per cento. Numeri molto bassi: in tante sezioni gli scrutatori segnalano pochissimi votanti. Urne aperte in un’ampia area di Napoli, quasi mezza città, chiamati a eleggere un senatore che sostituisca lo scomparso Franco Ortolani, docente di geologia, professore di geologia che era stato eletto nel 2018 con il M5S, un successo schiacciante: 53% di preferenze, davanti. Cinque candidati, un primo esperimento di coalizione larga di centrosinistra, con Pd e Dema, il movimento del sindaco de Magistris, insieme, ma senza accordo col Movimento 5 Stelle che viaggia da solo. E’ un test fondamentale. Ortolani aveva vinto contro Salvatore Guangi del centrodestra, che raccolse il 22,6%. Un candidato, Guangi, che il centrodestra ripropone, confidando nel suo forte radicamento in alcuni quartieri molto popolosi e al voto, ma che non è stato nominato da Salvini nel suo comizio a Napoli di martedì. Il Pd, che era arrivato terzo con Gioacchino Alfano, rivoluziona tutto e punta invece su Sandro Ruotolo, giornalista anticamorra, sotto scorta, sostenuto anche da Leu, Sinistra Italiana, Europa Verde e Dema, che per la prima volta si presenta ufficialmente a un voto nazionale. Ruotolo si candida come indipendente, senza simboli di partito sulla scheda, e se eletto andrà nel gruppo misto. Il Movimento 5 Stelle è stato a lungo corteggiato dal centrosinistra ma alla fine ha deciso di correre da solo con Luigi Napolitano, vincitore su Rousseau, ingegnere che ci riprova dopo essere stato sconfitto alle europee. Vicino a Di Maio, di cui è stato collega all’università, Napolitano dovrà provare la tenuta del Movimento a Napoli. In corsa anche Potere al Popolo, con lo storiografo 74nne Giuseppe Aragno e Riccardo Guarino, avvocato, che nel 2016 era candidato con Dema ma stavolta si presenta con la civica Rinascimento Partenopeo. Il voto orienterà nettamente le scelte in vista delle Regionali di maggio. M5S e Pd cominceranno a dialogare solo dopo le suppletive, pesando il risultato: i dem si presenteranno al tentativo di alleanza partendo dal governatore uscente Vincenzo De Luca, il Movimento ha invece scelto il ministro dell’ambiente Sergio Costa. Una eventuale sintesi potrebbe anche far emergere un terzo nome condiviso. Il centrodestra entrerà invece nella fase decisiva per la scelta del candidato di coalizione, con Forza Italia che insiste su Stefano Caldoro mentre Salvini è pronto a sparigliare il tavolo in caso di ascesa della Lega, e Fratelli d’Italia ha già il senatore Edmondo Cirielli pronto a scendere in campo.

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