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di FRANCESCO ALTAVISTA
MILANO – Il mondo dell’arte e della musica , oggi diventa specchio del vivere frenetico, fatto di giovani che da subito vogliono il successo a volte a scapito della qualità artistica.
In questo vivere all’ombra della grande storia della musica italiana e nell’aria della grandiosa nostalgia che ne nasce, capita raramente di incontrare oltre che bravi performer giovani, anche belle personalità con voci sensuali ed umili: è il caso di Fanya.
La giovane cantante e autrice, con madre lucana di Roccanova, si sta muovendo con forza nel panorama musicale del Pop- Rock, avendo anche le prime soddisfazioni.
Stefania Di Croce, questo il suo nome completo, è una ragazza semplice con una personalità però complessa che confluisce tutta in una voce passionale e bella che consegna a chi ascolta dei brividi che raramente vengono attribuiti ad una voce così giovane.
Nasce il 22 marzo del 1985 a Milano. La sua consapevolezza è forte, capisce che la sua strada è quella artistica da subito. La sua carriera acquista però oggi la nobiltà artistica dell’incontro con il grande Roberto Soffici. Infatti è in produzione un album, dopo l’uscita del singolo “ C’è solo blu” con l’etichetta , la Bobo Studio Music, del cantautore e produttore milanese che ha collaborato con voci femminili quali quelle di Mina e Ornella Vanoni, con cantanti del calibro di Celentano e di gruppi storici come “I Nomadi”. Di questo progetto e non solo, parliamo con Fanya in un’intervista esclusiva con “Il Quotidiano della Basilicata”.
Fanya, “ C’è solo blu”, il tuo secondo singolo, rappresenta il tuo matrimonio artistico e l’inizio di un importate progetto discografico con Roberto Soffici. Come è avvenuto questo incontro e cosa ci puoi anticipare dell’album in produzione?
«Ho incontrato Roberto Soffici otto mesi fa a Milano. Roberto ha ascoltato alcuni miei singoli e mi ha proposto di iniziare una collaborazione artistica. “C’è solo blu” è solo un assaggio dell’ album in lavorazione. Sarà un disco che abbraccerà molte tematiche. Ci saranno anche due pezzi scritti da me».
Hai già fatto delle cose interessati nella tua carriera: hai aperto nel 2005 il concerto di Marco Masini, nel 2008 il grande concerto dei Nomadi a Novellara, nella manifestazione per Augusto Daolio. Quale è la tua forza?
«La mia forza è la determinazione e la costanza. Ho iniziato la mia carriera a 15 anni aprendo i concerti di alcuni artisti. Discograficamente parlando nel 2009 esce Chissà, singolo autoprodotto scritto da Bruno Illiano. Il brano ha suonato in moltissime radio italiane.
Ho partecipato ai programmi “Festa Italiana” e Uno mattina in onda su Rai Uno.
Per quanto riguarda internet, ogni giorno la mia pagina cresce a vista d’ occhio, in soli tre mesi abbiamo superato i 10.000 iscritti, il pubblico è la mia forza, la mia energia. La mia famiglia mi ha aiutato tantissimo perché ha condiviso la mia scelta e mi ha dato la possibilità di dedicarmi alla musica».
Sei giovane, dotata di una voce calda e passionale e di una bellezza mediterranea davvero avvolgente, hai tutte le carte per un talent show ma non hai mai fatto selezioni di questo tipo. Come mai ?
«Non so, forse perché mi fanno paura. Sono convinta che ogni artista ha qualcosa di diverso, di speciale da comunicare quindi nessuno può puntare il dito davanti ai riflettori. L’anima di un giovane non può essere un gioco. Il “talent” consente di entrare in contatto con gli addetti ai lavori, dai discografici ai giornalisti e di avere comunque la popolarità immediata, ma poi rimane con il tempo? Io ho scelto un’altra strada che mi consente di fare piccoli passi alla volta invece che uno grande e poi dieci da gambero».
A proposito di strade, tu per la tua musica hai scelto internet …
«Credo che internet sia un mezzo imprescindibile per chi fa musica. Molte radio spagnole e argentine mi hanno contattato via web per la promozione del singolo “Hay solo azul” scritto da Antonella Maggio e Roberto Soffici. Ci sono tanti giovani che vogliono intraprendere questo mestiere, non è facile. In Italia stiamo attraversando una vera e propria crisi discografica, difficile quasi impossibile che una major investa su un giovane. Roberto Soffici ha avuto il coraggio di farlo e insieme alla figlia Francesca stiamo camminando con entusiasmo».
Sei per metà lucana, tua madre è di Roccanova. In quale aspetto della tua personalità c’è un po’ di “lucanità”?
«Si mia madre è lucana, ho tenuto alcuni concerti a Potenza. Quando canto nella mia terra è sempre un’emozione in più. Poi il popolo lucano dà il giusto calore a chi si esibisce sul palco. Diciamo che in Basilicata c’è sound. Sono testarda, selettiva, amo la precisione e il disordine.
Sono uno spirito libero sul palco. Sono così i lucani? Credo che ogni mondo è paese».
Cosa è la Bellezza?
«Io penso che la Bellezza sia all’interno dell’animo, deve partire da dentro per fare luce fuori. La Bellezza è dentro di noi, dobbiamo solo trovarla».
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