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Sarebbe stato aggredito e picchiato a morte per un apprezzamento nei confronti di una ragazza, Angelov Krasimir, il bracciante agricolo bulgaro di 33 anni trovato morto ieri notte in una strada del villaggio turistico Marina di Sibari, a Cassano Ionio. E’ quanto emerge dai primi accertamenti eseguiti dai carabinieri di Corigliano che indagano sul caso, assieme alla Procura della Repubblica di Castrovillari, coordinati dal procuratore Franco Giacomantonio e dal suo sostituto Baldo Pisani.
Gli inquirenti hanno eseguito il fermo di tre romeni sospettati d’essere i responsabili dell’aggressione mortale e quindi accusati di concorso in omicidio. Tutti e quattro, in base a quanto trapelato, vivevano nell’insediamento turistico dello Jonio cosentino, e lavoravano quali braccianti nei terreni della Sibaritide.
La notte scorsa, per cause ancora da accertare, sarebbe scattata la missione punitiva durante la quale Krasimir sarebbe stato malmenato sino a provocarne il decesso. Una telefonata nella notte ha avvisato i carabinieri del pesteggio, ma quando i soccorsi sono giunti sul posto per il trentatreenne non c’era più nulla da fare. I tre romeni fermati per l’omicidio di Angelov Krasimir sono Costel Habliuc, 28 anni, Cristinel Habliuc, 29, Gheorghita Suvejanu, 37, tutti domiciliati nel villaggio del Cassanese. È stata denunciata a piede libero per favoreggiamento in omicidio, anche una minorenne romena che viveva con loro. Secondo l’accusa avrebbe aiutato i tre a nascondere le tracce del delitto. Tutti gli arrestati, accusati di concorso in omicidio, sono stati rinchiusi nel carcere di Castrovillari. Nei prossimi giorni sarà eseguita l’autopsia sul cadavere del bulgaro, che era coniugato, per appurare con precisione le cause del decesso.

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