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di ANTONELLA CIERVO
SARA’ la seconda notte passata sotto il gazebo davanti all’ingresso della discarica della Martella.
I cittadini che si oppongono al conferimento dei rifiuti provenienti dalla zona Potenza centro (che riunisce numerosi comuni del Potentino) sono decisi a non tornare indietro e a proseguire ad oltranza la loro protesta.
Per evitare problemi, si sono organizzati in turni.
Di notte, nelle ore più fredde, sono gli uomini a presidiare i cancelli della struttura alle porte del loro borgo.
Di giorno, invece, le donne danno loro il cambio.
«Siamo decisi e non ci fermeremo fino a che non saremo certi che quei camion non torneranno a scaricare rifiuti – spiega Paolo Paladino, uno degli abitanti e dei componenti più agguerriti del movimento spontaneo composto dai residenti che protestano già da oltre dieci anni per le difficili condizioni in cui sono costretti a vivere, per la vicinanza all’area in cui vengono conferiti i rifiuti.
Cattivi odori, soprattutto in estate quando la temperatura aumenta, e difficoltà per le famiglie in cui ci sono bambini piccoli.
Ma il vero problema, in queste ore, è fermare i camion che, temono, da oggi, ricominceranno ad arrivare da Potenza per scaricare l’immondizia, come prevede un’ordinanza del presidente della regione, Vito de Filippo.
Agli abitanti del borgo alle porte della città, in queste ore, è arrivata la solidarietà della Ola, Organizzazione Lucana Ambientalista che, in una nota esprime: «Non solo il timore che con il trasporto dei rifiuti della vicina provincia di Potenza porti in pochi mesi alla saturazione nella discarica materana ma denuncia la politica regionale improntata erroneamente sull’ampliamento e realizzazione di nuove discariche e sull’incenerimento dei rifiuti anche presso gli impianti a biomassa e i cementifici.
Purtroppo – prosegue la nota – si assiste ad un nuovo tour della monnezza che ora rischia di far collassare il pur lodevole impegno dei cittadini e dell’amministrazione comunale di Matera e di tutte quelle amministrazioni che vogliono uscire dal ciclo vizioso dell’emergenza in una regione – è bene ricordare – che produce il più basso quantitativo di rifiuti pro capite d’Italia».
Oggi, nel frattempo, potrebbe riaprirsi il fronte difficile con l’inizio della settimana e la ripartenza delle spedizioni verso Matera.
D’altronde, finora, nessuna revoca dell’ordinanza di De Filippo è arrivata nella città dei Sassi.
Il presidio con il gazebo, accanto all’ingresso della discarica è ancora lì e rischia di rimanerci ancora per un bel po’.

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