Il palazzo municipale di Cutro
2 minuti per la letturaCUTRO – Voto di scambio elettorale politico-mafioso: è l’oggetto di un’indagine in corso dal 2016, anno delle elezioni comunali a Cutro, a carico, tra gli altri, del cardiologo Alfonso Sestito, già in carcere per concorso esterno in associazione mafiosa, l’avvocato Domenico Grande Aracri, fratello del capocrimine ergastolano Nicolino Grande Aracri, già coinvolto nellle inchieste Kyterion ed Aemilia ma uscitone rispettivamente con un proscioglimento e un’assoluzione, l’imprenditore Massimo Tambaro, che si era candidato a sindaco con “Patto civico per Cutro” ed attualmente è coordinatore cittadino di Forza Italia, e l’architetto Antonio Pallone, già balzato all’attenzione nella stessa inchiesta Aemilia in relazione al cosiddetto Piano Cutro, con riferimento agli investimenti programmati dalla super cosca.
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L’ipotesi di reato, come emerge dalle carte ormai discoverate, trae origine da attività di intercettazione svolte nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Guardia di finanza di Crotone e coordinata dal pm della Dda di Catanzaro Domenico Guarascio che nelle settimane scorse ha portato all’arresto dei presunti colletti bianchi del clan nell’ambito dell’operazione Thomas, tra i quali il medico che proprio in seguito alla misura cautelare è stato sospeso dal Policlinico Gemelli di Roma.
«Ci hanno fatto prima 300 favori, poi sono andati Mimmo Grande Aracri, Pallone e Tambaro e ci hanno detto: perché ti devi candidare tu, così hanno fatto e io stanotte non ho dormito… ho detto ad Antonio se dovesse succedere li denuncio tutti, non possiamo accettare perché questi condizioneranno tutta la campagna elettorale», raccontava, peraltro, l’ex sindaco Salvatore Migale – che si ritrova indagato anche lui, ma nell’inchiesta Thomas, per concorso in abuso d’ufficio con l’aggravante mafiosa e fu intercettato a lungo in relazione a quest’ipotesi insieme all’ex dirigente dell’area tecnica del Comune, Ottavio Rizzuto, la cui posizione si è poi aggravata fino all’arresto per concorso esterno in associazione mafiosa – con riferimento a presunte pressioni per far ritirare una candidata della lista “Insieme per Cutro”, con candidato a sindaco Antonio Lorenzano. Nessuna denuncia fu mai presentata.
«Questo con la collaborazione di Sestito, perché lavora là la ragazza». Sestito, sempre secondo il racconto che fa Migale durante uno dei colloqui intercettati, avrebbe colto l’occasione di un convegno scientifico per “presentare” alcuni candidati.
«Oltre al farmaco presento due candidati, uno è Rodio e l’altro è Pina Sestito, no Pina Sestito non è… quella là ha fatto di testa sua». Pina Sestito, cognata del medico, è stata candidata con la lista “Insieme per Cutro”. Anche Franco Rodio, ginecologo, è cognato di Sestito: lui però si era candidato con “Patto civico”. Nessuno dei due sarebbe stato poi eletto. In un’altra conversazione Migale e un suo interlocutore osservano che durante il convegno scientifico erano presenti esponenti della lista di Tambaro e che nei pressi del luogo del convegno era stata notata l’auto dell’avvocato Grande Aracri. Ma ci sono anche intercettazioni relative a un presunto accordo politico, subito dopo le elezioni di giugno, sulla presidenza del consiglio comunale da affidare a Tambaro, anche se in realtà tale figura non fu poi designata nell’ambito della civica assise. Un contesto, evidentemente, ritenuto dagli inquirenti meritevole di approfondimenti.
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