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COSENZA – “Il cammino di Santiago in taxi” porta Dario Brunori dritto a Sanremo. Per ora non al Festival dei fiori, ma dalle parti del Club Tenco. L’oscar più ambito della canzone d’autore, quello che premia gli album migliori dell’anno, è arrivato alle finali. E il disco di Brunori, terzo nella sua discografia pubblicato nel febbraio di quest’anno, è finito nella cinquina da cui uscirà il vincitore.
«Non si vive di soli premi», si schermisce Dario, «ma indubbiamente avere un riconoscimento così fa piacere, adesso aspettiamo con serenità come andrà a finire». E già, perché il cantautore calabrese se la vedrà con aspiranti alquanto agguerriti: Caparezza, Le Luci Della Centrale Elettrica, Massimo Volume, Nada, Virginiana Miller. Sono sei e non cinque solo perché si è verificato un ex-aequo.
«Mi sento in buona compagnia», confida Dario; «i dischi arrivati in finale mi piacciono, condivido le scelte dei giurati». Già premiato al Tenco con il Premio Siae nel 2010 come autore emergente, all’indomani del sorprendente “Vol. 1“, il cantautore di “Guardia 82” è apprezzato sia dal pubblico, che ha preso d’assalto in tutta la penisola i suoi concerti, sia dalla critica, che anche in questa occasione lo include nel lotto dei primi.
«Paradossalmente questo risultato arriva con un disco per il quale non avevo fatto calcoli», commenta Brunori. «Con il secondo album ‘Poveri Cristi’ forse sentivo più bisogno di ricevere riconoscimenti autoriali, come se cercassi una patente di cui oggi non sento più la mancanza. Ma sia chiaro sono contento lo stesso, evidentemente non sono capace di pianificare a tavolino le tappe della mia carriera».
Nel frattempo la Brunori Sas conclude un tour durato quasi tutto l’anno con delle tappe in Germania, Svizzera, Bruxelles, Londra. «Sono felice di portare all’estero “Il cammino di Santiago” con la mia band, altre volte ero stato in Europa per qualche puntata, ma da solo. Ultimamente ci siamo imborghesiti, è ora di tornare a fare del sano rock’n’roll». Prima di partire per il nuovo cammino, all’inizio di novembre, Dario saprà se in Europa ci andrà con in tasca la Targa per aver pubblicato il migliore disco dell’anno.
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