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Due ispettori dell’ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf) sono giunti stamani a Catanzaro dove stanno acquisendo gli atti relativi all’inchiesta Why Not sui presunti illeciti nella gestione dei fondi pubblici. I due ispettori, accompagnati da alcuni carabinieri, hanno incontrato i sostituti procuratori generali Eugenio Facciolla e Massimo Lia, ai quali è affidato il fascicolo Why Not.
Dopo una riunione operativa è stata illustrata l’attività investigativa svolta, in modo particolare, sulle presunte irregolarità nella gestione dei fondi comunitari. Successivamente gli ispettori hanno iniziato a fotocopiare alcuni atti che serviranno per una relazione conclusiva. Il lavoro degli ispettori si concluderà domani.
L’Olaf si occupa fondamentalmente della protezione degli interessi finanziari dell’Unione europea, nella lotta contro la frode, la corruzione e ogni altra forma di attività illegale, comprese quelle perpetrate in seno alle istituzioni europee. L’inchiesta Why Not, avviata dall’ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris, attualmente europarlamentare dell’Italia dei Valori, nel marzo scorso è giunta a una prima definizione. Il giudice dell’udienza preliminare di Catanzaro, Abigail Mellace, a conclusione del processo con rito abbreviato, ha condannato otto persone e ne ha assolte altre 34.
Nell’udienza preliminare, invece, sono stati rinviati a giudizio 27 indagati e prosciolte altre 28 persone. Si è ancora in attesa di conoscere le motivazioni della decisione del giudice.

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