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COSENZA – Dylan Dog, l’indagatore dell’incubo, creato da Tiziano Scalvi nel 1986, ieri ha virtualmente visitato Cosenza, incontrando i tanti appassionati di fumetto cosentini, che gli hanno riservato un’accoglienza eccezionale. Hanno iniziato a mettersi in fila già intorno alle 16, i fan dell’Old Boy, con un solo intento in mente: accaparrarsi una delle mille copie stampate di “Un Amore mostruoso a Cosenza”, l’albetto speciale, prodotto in tiratura limitata, che, con una storia ambientata nelle strade di Cosenza, celebra il consolidato rapporto tra l’Indagatore dell’Incubo e la città dei bruzi. 

Distribuito durante l’incontro organizzato nell’ambito del festival Le strade del Paesaggio, dalla Provincia di Cosenza e dalla Società Coopertiva Cluster, l’albetto ha rappresentato un desiderio che purtroppo in molti non sono riusciti a coronare, così come in molti non hanno potuto assistere all’incontro che si tenuto sul palco dell’auditorium Guarasci. Erano settecentocinquanta i posti disponibili per assistere alla conferenza di presentazione, moderata da Luca Scornaienchi, che ha visto protagonisti gli autori del volume: lo sceneggiatore Peppe De Nardo, il disegnatore Daniele Bigliardo, e il curatore dell’opera, Raffaele De Falco. 

Un numero insufficiente per la mole di pubblico che si è presentata in Piazza XV marzo, costringendo l’organizzazione a chiudere le porte. Allo stesso tempo si sono rivelate insufficienti le copie disponibili dell’albo, sufficienti per tutti coloro che si trovano all’interno ma non per i tanti fans assembrati fuori. La distribuzione, gratuita, è iniziata mentre la conferenza era ancora in corso, distraendo i tanti fans che forse erano più legati all’aspetto collezionistico che a quello celebrativo. Un peccato, perchè sul palco la conferenza stava regalando momenti molto pregnanti, che proiettano il festival Le strade del Paesaggio in quella ristretta categoria di eventi capaci di fondere l’aspetto popolare dell’intrattenimento a quello culturale dell’approfondimento. 

Emozionati ed emozionate le parole di De Nardo, che ha voluto nel suo intervento dichiarare il proprio amore per Cosenza, affermando che è più facile scrivere di questa città, che ha potuto visitare e apprezzare, piuttosto che di una Londra ipotetica, consolidata location delle avventure di Dylan Dog, in cui non ha mai messo piede. Bigliardo ha invece sottolineato come creare personaggi di fantasia sia più facile che disegnare luoghi reali, in quanto mettere la propria matita al servizio dell’immaginazione è più facile che metterla al servizio della memoria, però quando si disegnano luoghi legati al proprio cuore, come è Cosenza per l’autore, tutto diventa più facile.

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