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REGGIO CALABRIA – Una vasta operazione dei Carabinieri del Comando provinciale di Roma, in collaborazione con i Comandi dell’Arma territorialmente competenti e della Guardia Civil spagnola, è stata portata a termine nelle province di Roma, Napoli, Cagliari, Oristano, Reggio Calabria e Varese nonché in Spagna. Sono state eseguite misure cautelari nei confronti di 33 persone, emesse dal Gip del Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica di Roma, Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di due diverse associazioni, una vicina alla ‘ndrangheta e una vicina alla camorra, interconnesse dalla mutua assistenza nello specifico settore del narcotraffico.
Contestualmente, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma stanno eseguendo un sequestro preventivo, emesso dallo stesso Gip del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica – Dda di Roma, riguardante beni utilizzati per la commissione dei reati o comunque acquisiti con proventi illeciti per un valore complessivo di circa un milione di euro.
Secondo le indagini, pezzi di camorra e di ‘ndrangheta si sono divise per anni le piazze di spaccio a Roma in un accordo “pacifico” di collaborazione. Le indagini hanno portato alla luce due distinte consorterie criminali capeggiate da Vincenzo Polito e Francesco Filippone, legati alla ‘ndrina di Rosarno in Calabria, l’altra dai fratelli Salvatore e Genny Esposito, collegati con il gruppo camorristico dei Licciardi di Secondigliano a Napoli.
Una delle organizzazioni, con a capo Vincenzo Polito, faceva parte della ndrina di Rosarno e oltre a rifornire le zone del Trullo e di Casalotti, inviavano mensilmente oltre 20 chili di cocaina in Sardegna. L’altro gruppo, con a capo i fratelli Esposito, Genny e Salvatore, riforniva le piazze di San Basilio e di Ponte Milvio, dove in particolare avevano stretto un accordo con il gruppo degli albanesi. L’organizzazione dei calabresi in particolare gestiva la cocaina mentre quella legata alla camorra si occupava dell’hashish.
Tra i beni sequestrati nell’operazione “Akhua” ci sono anche un gommone e una Ferrari. In seguito alle indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo di via in Selci, coordinati dalla Dda di Roma, sono stati sequestrati inoltre 3 kg di cocaina, 72 kg di marijuana, 55 kg di hashish, 10 kg di esplosivo, un fucile calibro 12, un revolver, tre carabine, 1648 cartucce e 30mila euro in contanti.
Nell’operazione è coinvolto anche un poliziotto destinatario di una misura cautelare. Si tratta di un ispettore della Polizia di Stato, in servizio nella capitale, ora sospeso, accusato di aver effettuato accertamenti, per conto di uno degli indagati, nella banca dati Sdi allo scopo di agevolare le attività illecite del sodalizio.
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