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di ANTONELLA CIERVO
RESTERA’ in carcere Domenico Martino, il 51 enne, arrestato il 29 settembre con l’accusa di essere l’assassino di Francesco Di Cuia e Daniel Florian Iliescu, uccisi il 27 giugno scorso in via Gagarin.
Lo ha deciso il gip del tribunale di Matera, Roberto Scillitani che ha respinto al richiesta di scarcerazione o domiciliari, dell’avvocato Damiano Pantaleo, difensore dell’uomo.
Le prove raccolte a suo carico confermano, dunque, il quadro accusatorio delineato dalle prove raccolte dai tre mesi di indagini condotte dai carabinieri di Matera e concluse con l’arresto del presunto omicida.
Restano chiuse, dunque, le porte del carcere per Martino, ma si aprono per Hicham Mawag, il marocchino 31enne fermato poche ore il duplice omicidio.
Il gip Scillitani ha infatti accolto la terza richiesta presentata dal difensore dell’uomo, avvocato Angela Maria Bitonti.
«La nostra prima richiesta di scarcerazione era stata respinta dal tribunale della Libertà di Potenza – spiega l’avvocato, ricostruendo l’iter. Significativa si è rivelata la perizia balistica effettuata sugli indumenti del marocchino, sostiene il difensore.
«L’esame è stato negativo e ha confermato la sua estranietà ai fatti.
Dopo i recenti sviluppi della vicenda con l’arresto di Martino, si è confermata l’infondatezza delle accuse nei suoi confronti. Sono sempre stata convinta della sua innocenza – spiega soddisfatta il giovane avvocato che si dichiara «Felicissima della sua scarcerazione».
Sulla differenti versioni date dall’uomo, l’avvocato Bitonti chiarisce ulteriormente che i fatti hanno dimostrato che l’uomo non è coinvolto nella sparatoria che portò alla morte di Di Cuia e Iliescu.
La sera del 27 giugno scorso, secondo la ricostruzione effettuata al termine delle indagini, Domenico Martino aveva convocato Iliescu per un chiarimento sulla relazione che il giovane rumeno intratteneva con una donna che frequentava anche Martino. Davanti all’ordine di lasciare in pace la giovane, Iliescu avrebbe reagito provocando a sua volta l’aggressione di Martino che ha sparato colpendo prima il giovane al viso e poi Francesco Di Cuia che lo accompagnava e che era diventato un testimone scomodo.
Un raptus scattato per un attacco di gelosia contro l’uomo che metteva a rischio la sua relazione e che aveva dimostrato di non voler seguire i consigli del suo rivale in amore.
Un avversario che, ormai morto, ha fatto chiudere le porte della cella alle spalle di Domenico Martino.
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