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Il Consiglio regionale del Coni, riunito a Vibo Valentia, ha discusso la proposta di legge per lo sport che andrà a regolamentare l’attività sportiva in Calabria. I lavori si sono svolti alla presenza dei presidenti del Coni Calabria, Mimmo Praticò; di Cosenza, Giuseppe Abate; di Crotone, Claudio Perri; di Reggio Calabria, Giovanni Filocamo; di Vibo Valentia, Rocco Cantafio; del vice presidente del Coni Catanzaro, Vincenzo Failla; del dirigente allo sport della Regione Calabria, Maria Gabriella Rizzo; e della maggior parte di presidenti delle federazioni, degli enti di promozione, delle discipline e delle associazioni benemerite dello sport calabrese.
Dal dibattito «sono emerse, soprattutto, la soddisfazione generale per il lavoro sinergico svolto tra tutti i soggetti sportivi coinvolti e la gratitudine nei confronti della Regione e del suo governatore, Giuseppe Scopelliti, e del presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico, per l’impegno dimostrato e per aver dato priorità a questa importante normativa della quale la Calabria è sempre stata orfana. Non sono mancati, ovviamente, suggerimenti di modifica e di ampliamento agli articoli della bozza della proposta di legge stilata dal mondo dello sport calabrese».
Gli interventi hanno evidenziato le tante note dolenti che gravitano sull’attività sportiva calabrese: dalla carenza di impianti, alla rivalutazione delle tante strutture incomplete presenti sul territorio, fino all’ammodernamento e messa a norma di quelle esistenti, magari con un utilizzo polivalente ed operando nel rispetto della sicurezza. Grande attenzione è stata data alla possibilità di accesso e utilizzo delle strutture da parte degli atleti disabili. Inoltre, in materia di tutela della salute degli sportivi, è stato «posto l’accento sulla necessità di affidare gli incarichi preposti per la messa in pratica ed il rispetto della normativa, a personale che ne possieda le piene competenze in materia tecnica e sanitaria».
Dall’incontro è emersa anche «la necessità di vigilare, da parte del Coni e delle Federazioni, sui contributi dati dagli enti pubblici alle società ed alle associazioni sportive per l’attività e l’organizzazione di eventi e manifestazioni, in modo da evitare sprechi e andando ad investire là dove vi è più bisogno per migliorare i servizi offerti alla comunità».
«Ovviamente – conclude la nota – non tutte le proposte possono essere inserite nella normativa che manca da 26 anni, ma, sicuramente, queste sono servite per tracciare ulteriormente un quadro della situazione in cui si trova la Calabria in materia di sport».
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