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CATANZARO – Il ministro della Giustizia Bonafede «risponda pubblicamente sugli esiti delle denunce invitategli dal Procuratore Generale di Catanzaro Lupacchini e, immediatamente dopo, si dimetta da un Ufficio per ricoprire il quale occorrono, oltre che imparzialità e trasparenza, misura e buon senso».

La richiesta arriva da Ivano Iai, l’avvocato del Pg di Catanzaro, trasferito d’ufficio dalla Sezione disciplinare del Csm proprio su richiesta di Bonafede con l’accusa di aver delegittimato il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. Oggi Lupacchini ha ricevuto «uno scarno provvedimento del Ministero della Giustizia con il quale gli è intimato di prendere immediatamente servizio a Torino, presso la Procura Generale, ove gli è chiesto di recarsi tra il 29 e il 31 gennaio 2020», rende noto il legale.

Si tratta di un «provvedimento gravissimo, in deroga alla disciplina vigente, adottato per finalità esclusivamente politiche». Verso Lupacchini «si continua a infierire in violazione delle più elementari norme di civiltà giuridica. Al documento infatti non è allegato il decreto del Ministro della Giustizia, allo stato ignoto, né è a esso acclusa alcuna motivazione circa l’urgenza, che non viene portata a conoscenza dell’interessato, soprattutto al fine dell’impugnazione e, comunque, indispensabile per comprendere le ragioni di una sollecitudine tanto insolita e al tempo stesso non casuale».

L’avvocato ricorda che Lupacchini «vive da tempo sotto scorta ed è attualmente esposto a una campagna mediatica di indiscriminata e inaudita violenza che alimenta e accresce il pericolo, già elevato, per l’incolumità personale». Ora con il trasferimento gli viene «applicata una nuova e ulteriore censura sulla relazione che avrebbe dovuto tenere» in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario il primo febbraio a Catanzaro.

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