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CASERTA – «Come comunità abbiamo fatto di tutto per contribuire a salvare dalla malattia il piccolo Giorgio, ma è stato tutto inutile. Ora arriva il momento in cui stringerci ancora di più alla famiglia del piccolo. È un dolore enorme». È quanto afferma il sindaco di Cesa (Caserta) Enzo Guida dopo la morte per un neuroblastoma di Giorgio Punzo, appena tre anni. A Cesa, in occasione delle festività natalizie erano stati organizzati vari eventi di raccolta fondi per permettere alla famiglia di portare Giorgio negli Usa dove avrebbe potuto avere cure innovative ma costose; c’era stato un concerto a scuola il 29 dicembre e un aperitivo il primo gennaio con centinaia di persone. A dare l’annuncio della morte del piccolo, debilitato da mesi di pesanti cure, è stato il padre Ivan con un post sulla sua pagina Facebook; subito la comunità si è riunita in una veglia di preghiera alla chiesa di San Cesario Martire. «Il paradiso si è impreziosito di un nuovo angioletto. Giorgio è volato via» le parole cariche di dolore del padre. Il piccolo era stato curato prima al Bambin Gesù di Roma, poi al Gaslini di Genova; i genitori Ivan e Maria Rosaria si erano sobbarcati enormi spese, per questo la comunità di Cesa li aveva aiutati con tante iniziative. Per il parroco di Caivano (Napoli), don Maurizio Patriciello, da anni impegnato nella battaglia con il degrado ambientale nella cosiddetta Terra dei Fuochi, Giorgio «è un’altra piccola vittima di un tumore. Nelle nostre zone si continua a morire anche in tenera età a causa di forme di cancro sempre più aggressive. Purtroppo i roghi tossici continuano e i famosi droni che dovrebbero vigilare sugli sversamenti illegali non si vedono».
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