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MATERA – NON aveva nessun motivo di rancore verso le vittime nè ha mai premuto il grilletto per uccidere Francesco Di Cuia e Daniel Florian Iliescu, il 27 giugno scorso.
Nell’interrogatorio di garanzia che si è svolto ieri davanti al gip Roberto Scillitani, Domenico Martino il 51enne accusato di aver ucciso i due giovani per una rivalità in amore, ha negato ogni responsabilità nella vicenda.
Il suo avvocato Cosimo Damiano Pantaleo ha chiesto, per questo, la sua remissione in libertà o gli arresti domiciliari per l’inconsistenza della gravità degli indizi. Sulla richiesta il gip Scillitani acquisirà il parere del pm, Annunziata Cazzetta e si è riservato di decidere.
L’arresto di Martino era giunto al termine di tre mesi di indagini, avviate dai carabinieri di Matera pochi minuti dopo il duplice omicidio.
La sera del 27 giugno scorso, nelle vicinanze delle giostre di piazza della Visitazione, furono uccisi Daniel Florian Iliescu e Francesco Di Cuia. Tre colpi di pistola di cui uno al viso del giovane rumeno e due al ragazzo materano, fecero pensare in un primo momento ad un regolamento di conti nato negli ambienti della tossicodipendenza materana.
Al vaglio dei carabinieri sono passate le testimonianze dei numerosi passanti che quella sera avevano assistito ad alcune fasi dell’agguato, di passaggio verso le giostre. Racconti incrociati ad altre dichiarazioni e a tabulati telefonici che hanno pian piano delineato i nuovi, inaspettati, contorni della vicenda.
Alla base della violenza che provocò l’aggressione mortale, ci sarebbe il rapporto fra Martino e una donna, frequentata anche da Daniel Iliescu. La lite fra rivali degenerò, secondo quanto emerso dalle indagini, al punto da scatenare l’ira del 51enne materano che colpì al volto il giovane rumeno.
Accanto a lui Francesco Di Cuia, protagonista suo malgrado del tragico epilogo, si trasformò in testimone da eliminare. Due i colpi di pistola 7,65 che lo colpirono riducendolo in fin di vita.
Tre mesi dopo le indagini svolte dai carabinieri hanno condotto alla svolta che ha fatto scattare le manette ai polsi di Domenico Martino, fermato martedì sera alla guida della sua auto a Matera.
Una tragedia sviluppata, dunque, negli ambienti che ruotano intorno alla tossicodipendenza ma che, come hanno confermato le indagini, avrebbero avuto quel mondo solo come sfondo di contorno.
Alla figura della donna al centro della tragedia, i militari sono giunti nel corso dell’attività investigativa coordinata dal pm Annunziata Cazzetta e sviluppata nonostante le difficoltà nel reperire le testimonianze, in un complessivo clima di chiusura.
In carcere a Melfi, intanto, resta Maaouag Hicham, il marocchino fermato poche ore dopo l’omicidio che nel corso dei numerosi interrogatori ha fornito versioni contrastanti circa il suo coinvolgimento nella vicenda.
L’arresto di Martino potrebbe finalmente consentire di chiarire il suo ruolo nel duplice omicidio.
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