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AVELLINO – Interessante pomeriggio di riflessione al Circolo della Stampa, nato dalla volontà di don Gerardo Capaldo di ricordare San Francesco di Sales, dottore in medicina ed abile comunicatore, a cui e’ dedicata la 54.ma Giornata della comunicazione, che ha indotto il Pontefice alla redazione di un messaggio volto a recuperare il racconto e la memoria. Poichè proprio i racconti possono aiutarci a “capire e dire chi siamo”. Un confronto, promosso dall’Unione della Stampa Cattolica, in occasione della giornata dedicata al patrono dei giornalisti, che si fa riflessione sulle trasformazioni che hanno caratterizzato il giornalismo, fino a determinare una crisi dell’editoria e l’impazzare delle fake news. “Ogni narrazione – esordisce il direttore del Quotidiano del Sud e moderatore dell’incontro Gianni Festa – e’ un fatto di coscienza. Faccio giornalismo da 60 anni, scrivevo con la Olivetti 32 e, quando mi rivedo ancora sotto i carrarmati di Beirut e tra le macerie del terremoto, mi sento offeso dal presunto giornalismo dei talk show della D’ Urso”.
Interessante l’intervento di Nunziante De Maio, presidente dell’Assostampa di Salerno, che, a difesa della categoria dei giornalisti, precisa: “I giornalisti non vanno mai lasciati soli, occorre il controllo del copyright. Sono sempre grato a Don Gerardo perché ha difeso l’informazione cattolica che non deve mai essere disgiunta da spirito critico”. “Il punto di domanda è uno – incalza Gianni Festa- Il giornalista e’ attore sociale o impiegato? Sarebbe opportuno propendere per la prima ipotesi”.
Non si fanno attendere in sala gli interventi del pubblico.Comincia il Prof. Raffaele La Sala il quale ricorda un giornalismo che era anche impegno di redazione, con costruttivi confronti fra testate. Quello che oggi appare sempre più difficile, a causa di ritmi sempre più serrati e della necessità dell’immediatezza della notizia. Durante la serata è frequente il richiamo a ” Il ponte’, giornale diocesano ostinatamente difeso da don Gerardo, vera e propria scommessa di un giornalismo capace di dialogare con il territorio. E’ don Gerardo a ringraziare tutti i presenti: ” In Irpinia abbiamo tante energie, occorre solo imparare a condividere, lontani dalla burocrazia, animati dalla passione. E’ la passione che può dare speranza alla comunicazione”. Un incontro che è stato anche l’occasione per ricordare Francesco di Sales, vescovo cattolico francese. Fu il vescovo di Ginevra a delegarlo a combattere l’eresia di Calvino, che infestava tutto il Chiablese. Francesco ebbe da faticare e soffrire molto per quegli eretici, e corse pericolo più volte di essere assassinato, ma la sua grande dolcezza, unita ad uno zelo instancabile e ad una pietà esemplare, vinse i più ostinati calvinisti tanto da convertirne, dicono, 72 mila. Morto il vescovo di Ginevra Mons. Granier, Francesco fu eletto a succedergli.

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