3 minuti per la lettura
di ROBERTO D’ALESSANDRO
E’ stato prelevato da un’ambulanza, con l’aiuto dei vigili del fuoco, nella tarda serata di lunedì, Vincenzo Luongo, 43 anni grande obeso di Marconia con gravissimi problemi di salute. E’ stato portato all’ospedale San Carlo di Potenza per le prime cure di un’ernia strozzata che lo distruggeva. Un caso disperato, che richiedeva un intervento urgente, prima che fosse troppo tardi. E’ una storia triste, quella di Enzo, che sin dalla nascita non vede e non sente, ma porta inoltre con sé il grosso handicap di un peso enorme, ben 286 chili, alimentati nel tempo dalla disperazione della sua condizione e dalle difficoltà di inserimento sociale che ne sono state conseguenza. Enzo vive a Marconia e l’unica persona che lo accudisce, da due anni a questa parte dopo che le donne di famiglia sono passate a miglior vita, è il padre Domenico. Fino a quando è stato possibile Enzo, tra mille difficoltà, poteva uscire di casa. In tanti lo ricordano come frequentatore di piazza Elettra. E fino a qualche anno fa anche di Pisticci centro. Perché lì Enzo desiderava uscire ed aveva trovato degli amici. Poi le condizioni di salute sono peggiorate, man mano e la libertà di movimento si è ridotta. Adesso la situazione si è fatta disperata. Da oltre una settimana, infatti, non si muoveva dal letto a causa di un’ernia che rischia di strozzarsi. C’è bisogno di un intervento chirurgico, ma il caso, per la sua particolarità, non sembra gestibile dagli ospedali lucani. Serve una struttura adeguata. Enzo eras costretto a rimanere immobile nel suo letto, gridava dal dolore per l’ernia, si ritrovava con un’ulcera da flebite agli arti inferiori ed accusa problemi respiratori. Due settimane fa, quando ancora riusciva a stare in piedi, è caduto per le scale. Non sono bastate cinque persone per tirarlo su e sono dovuti intervenire i Vigili del Fuoco. Ieri, invece, a casa Luongo, sono tornati i medici del 118, che gli hanno curato le ferite ed aiutato la sua respirazione. Lo stato del figlio è uno strazio che influisce sulle condizioni del padre, il professore in pensione Domenico Luongo, 74 anni, ormai provato fino allo stremo. Di recente l’uomo si è rivolto all’amico Pietro Tamburrano, il professore a capo dei CittadiniAttivi di Bernalda, quelli che, assieme al Comitato Difesa dell’ospedale, sono in lotta per la salvaguardia dell’ospedale di Tinchi, dove pure Enzo in passato è stato assistito. Abbiamo provato a parlare con il padre di Enzo, che ha girato la telefonata proprio a Tamburrano, a casa Lungo al momento della chiamata. «E’ umiliante -esordisce Tamburrano- vedere un collega ridotto in questo stato, per via delle condizioni in cui versa il figlio con cui condivide un calvario dolorosissimo. Quest’ultimo sta molto male, soffre per l’ernia e per tutto il suo salute, mentre il padre non sa più cosa fare ed è arrivato a minacciare gesti estremi. Enzo non poteva rimanere qui nemmeno un altro giorno. Andrebbe trasferito in una struttura adeguata a curarlo. Il medico di famiglia si sta prodigando e attende delle risposte da Bologna e Napoli, dopo aver verificato che in Basilicata non ci sono ospedali attrezzati per intervenire». E’ tardi, ma si è ancora in tempo per dimostrare la reale efficienza del sistema sanitario, al di là dei limiti delle strutture ospedaliere, attraverso, questa volta, uno spirito di responsabile umanità.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA