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Due dirigenti della Regione Calabria hanno ricevuto l’avviso di conclusione indagini in relazione alla realizzazione di un parco eolico nel territorio dei comuni di Caraffa, Marcellinara e Settingiano, nel catanzarese.
Giuseppe Ferraro, di 61 anni, è accusato di abuso d’ufficio, mentre Carmelo Misiti, di 38, e accusato di falso e abuso d’ufficio. Ferraro, nella qualità di responsabile del procedimento e presidente della conferenza dei servizi, e Misiti, dirigente del Settore Politiche energetiche della Regione, avrebbero permesso che la conferenza dei servizi desse l’assenso alla realizzazione di un parco eolico da parte della società Ivpc Power 3 nonostante il parere negativo espresso dal Consiglio comunale di Caraffa.
Inoltre alcune delle torri sono state realizzate a meno di 500 metri dalle abitazioni come prescrive la legge. A Misiti viene contestato il falso per avere dichiarato nel decreto di autorizzazione al parco eolico che nella conferenza dei servizi “era stato espresso parere favorevole al progetto per la realizzazione all’unanimità delle amministrazioni ed enti intervenuti, laddove il Comune di Caraffa, tramite il proprio rappresentante, aveva espresso parere contrario come da delibera del Consiglio comunale”. L’inchiesta era stata aperta nel 2006 e dopo essere passata da vari magistrati è arrivata al pm Carlo Villani (nel riquadro) che ha emesso gli avvisi di conclusione indagine. Il parco è stato inaugurato nel novembre del 2008.
Sono tanti e diversi i parchi sorti in Calabria. Ed è per questo che il sostituto procuratore titolare del fascicolo sull’affaire eolico, Carlo Villani, ha iniziato a spulciare tra tutte le concessioni rilasciate ad oggi e che hanno portato alla nascita di pale eoliche nel territorio calabrese. Si parte dalla provincia di Catanzaro, per arrivare a Cosenza, passando dal crotonese.
Intanto si apprende che l’inchiesta della Procura di Catanzaro che punta a verificare il presunto pagamento di una tangente di due milioni e 400 mila euro per le linee guida della Regione Calabria per la costruzione di parchi eolici sarà suddivisa in vari tronconi. Questo perchè riguarda la realizzazione di impianti in provincia di Cosenza, Crotone, Catanzaro e Vibo Valentia. La competenza della Procura di Catanzaro nelle indagini, avviate negli anni scorsi dalla Procura di Paola (Cs) e poi passate a Cosenza, è determinata dal presunto coinvolgimento di ex amministratori regionali della passata Giunta di centrosinistra, oltre che di faccendieri ed imprenditori.
Negli anni sono stati acquisiti migliaia di documenti relativi ai vari parchi eolici che sono raccolti in 126 faldoni che occupano un’intera stanza della Procura e adesso gli inquirenti intendono fare chiarezza in tutte quelle carte per cercare gli elementi utili alle indagini e chiarire la posizione dei singoli indagati in relazione a fatti specifici. La Procura, nei mesi scorsi ha anche disposto accertamenti sui flussi di denaro attraverso alcune imprese per cercare di ricostruire se è realmente avvenuto il passaggio di denaro che sarebbe stato pagato da alcuni imprenditori interessati a realizzare parchi eolici per oltre 400 megawatt. Il denaro, secondo l’accusa, sarebbe passato attraverso alcune imprese per poi finire agli esponenti politici. Tali accertamenti sono ancora in corso.

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