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UNA opportunità per poter individuare alternative occupazionali e per allegerire le difficoltà nel comparto del mobile imbottito.
E’ in sintesi, questo lo spirito che ha condotto il curatore fallimentare avv. Francesco Paolo Porcari e i segretari territoria di Fillea Cgil, Feneal Uil, Filca Cisl e Ugl ad aprire la mobilità per gli ex dipendenti della Nicoletti che attualmente sono in cassa integrazione in deroga.
La procedura resterà aperta per 120 e consentirà a 250 dei 350 lavoratori di accedere a questa misura, come era già accaduto lo scorso anno quando scelsero questa soluzione 15 lavoratori.
Sul tavolo, però, c’è ancora un accordo-quadro che stenta a decollare e che invece garantirebbe strumenti per alleviare ulteriormente il peso della platea degli operai rimasti senza lavoro.
Per il segretario regionale della Filca Cisl, Margherita Dell’Otto, il provvedimento deciso non interrompe l’attività che continuano a portare avanti i sindacati in vista di un consorzio.
«E’ importante che, però, l’accordo di programma stipulato con la Puglia, vada avanti.
Anche il Governo deve fare la sua parte; in quanto a noi, abbiamo sollecitato attraverso Confindustria, ulteriori azioni in questo senso, per evitare di perdere altro tempo.
Gli orientamenti che ci eravamo dati, purtroppo, non si sono ancora verificati. Attendiamo».
Michele Andriulli, Fillea-Cgil: «E’ uno strumento che abbiamo voluto per dare un’opportunità in più a vuole riuscire a a ricollocarsi sul mercato del lavoro. Si tratta, in sintesi, di un passaggio meramente tecnico. L’elemento principale su cui puntare, però, riguarda (ci auguriamo al più presto) lo sblocco delle opportunità previste dall’accordo con il ministero dello Sviluppo Economico.
In questi giorni attendiamo con ansia la nomina del nuovo ministro, in sostituzione di Claudio Scajola.
Un passaggio che, ne siamo convinti, potrebbe essere propedeutico all’accordo con la Nicoletti.
Nel frattempo abbiamo richiesto la riapertura del tavolo che coinvolge Puglia e Basilicata; le due regioni all’inizio di luglio si erano impegnate a definire nel piu’ breve tempo possibile la vicenda ma, ad oggi, ci hanno costretto a riproporre richiesta al ministero.
Nel frattempo la realtà del comparto non presenta elementi di ottimismo: ad ottobre scadono infatti i quattro mesi di Cassa integrazione in deroga concessi a Natuzzi che, per il futuro ha aperto un procedimento per cig per crisi che o si lega al discorso di possibilità di intervento sul territorio, oppure diventa complicato da gestire.
Sul discorso degli ammortizzatori sociali, è necessario che non si chiedano più con formule fini a se’ stesse. Giuseppe Paolicelli (feneal Uil) sottolinea l’opportunità concessa dal provvedimento: “La possibilità consente anche agli imprenditori che assumono di poter contare su contributi ad hoc.
Credo, però, che questo passaggio non possa trascurare il nuovo bando del curatore fallimentare che dovrebbe interessare alcune aziende in vista di un consorzio.
Contiamo però sull’accordo di programma per il quale abbiamo fatto giungere al ministero un esame congiunto.
Su questa intesa la Regione Basilicata ha già previsto di stanziare 40 milioni di euro».
Il prossimo tavolo di trattativa, dunque, dovrebbe riaprirsi per discutere dell’accordo-quadro e del futuro di un settore nel quale a quanto pare non tutto è ancora perduto.

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