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SALERNO – Hanno reagito con rabbia al dolore per la perdita di un familiare, scagliandosi contro il personale sanitario che aveva assistito il paziente. L’ennesimo, grave caso di violenza in corsia si è verificato nel tardo pomeriggio di giovedì all’ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno. Un episodio che conferma il preoccupante incremento delle aggressioni subite dagli operatori sanitari in tutta Italia. Non a caso proprio in queste ore il commissario dell’Asl Città di Torino, Carlo Picco ha stabilito che dal primo febbraio sarà presente la vigilanza armata nei pronto soccorso dell’Azienda Sanitaria Locale e verranno potenziati i sistemi di videosorveglianza. Il servizio di vigilanza armata sarà attivo h24, sette giorni su sette e riguarderà, in particolare, i pronto soccorso degli ospedali Maria Vittoria, Martini, Oftalmico e San Giovanni Bosco. Misure necessarie per provare a fronteggia – re un fenomeno che, nel 2019, nelle sole strutture gestite dall’Asl Città di Torino ha fatto registrare il 30% in più di aggressioni (87 casi) rispetto all’anno precedente. Non va meglio in Campania dove la violenza in corsia ha caratterizzato l’inizio del nuovo anno. L’ultimo episodio è avvenuto giovedì pomeriggio nell’ospedale di Salerno. In seguito al decesso di un 70enne, il figlio e il nipote dell’uomo hanno dato in escandescenza, aggredendo un medico e un infermiere del reparto di Pneumologia. Entrambi sono stati identificati e denunciati dagli agenti della sezione Volanti della Questura di Salerno. Ma quanto successo a Salerno ha riacceso soprattutto il dibattito sulla necessità di garantire tutele e sicurezza agli operatori sanitari. “Questo tema deve necessariamente essere affrontato con urgenza e in maniera risolutiva affinché non si verifichino più simili reati”, ha evidenziato il sottosegretario di Stato alla Difesa, il salernitano Angelo Tofalo a cui ha fatto eco l’europarlamentare della Lega, Lucia Vuolo per la quale “servo – no maggiori tutele per medici e infermieri” e “bisogna rinforzare la sicurezza nei presidi maggiormente a rischio, in primis nei Pronto soccorsi”. Tutele che, secondo l’Ordine dei Medici di Salerno e la direzione commissariale del Ruggi, potrebbero arrivare con l’approvazione della legge sulla violenza in sanità che “comporterà il riconoscimento dello status giuridico di ‘pubblico ufficiale’ per gli operatori impegnati nell’assistenza sanitaria”. “Penso che gli ultimi casi segnalati, in particolare in questa regione, nell’ultima settimana (quasi un caso al giorno), rappresentino una ragione più che valida per approvare ‘domani” la legge, il monito del presidente dell’Ordine dei Medici di Salerno, Giovanni D’Angelo al quale si è accodata anche la segreteria provinciale della Uil Fpl. “Il sindacato chiede al presidente della Regione di estende – re anche al Ruggi la richiesta effettuata al ministero dell’In – terno di presidi di polizia nei plessi ospedalieri campani”.
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