Il presidente della commissione Antimafia Nicola Morra
3 minuti per la letturaWASHINGTON – «Non possiamo, soprattutto come Movimento 5 stelle, accettare una candidatura di questo tipo perché sembrerebbe essere un messaggio di un certo tipo». Lo ha detto il presidente della commissione antimafia Nicola Morra commentando con la stampa italiana, a margine di una visita della commissione in Usa, la candidatura a governatore della Calabria di Luigi Aiello per il movimento 5 stelle, cui appartiene lo stesso Morra. Quest’ultimo ha criticato Aiello per non aver rivelato una parentela con un boss mafioso.
«A precisa domanda due volte ripetuta – ha spiegato Morra – il prof. Aiello avrebbe risposto di non avere affatto problemi di alcuna natura nell’ambito delle relazioni di parentela. O sei consapevole del fatto di avere un cugino ammazzato a pallettoni nel 2014 in una faida che finora ha causato 6 morti o, se non ne sei consapevole, hai qualche problema con il principio di realtà, direbbe Sigmund Freud. Inoltre se lo sapevi e l’hai omesso scientemente allora c’è un problema di buona o cattiva fede».
«Io poi – ha aggiunto – sono dell’avviso che soprattutto in alcuni contesti, come quello calabrese, non si possa non tener conto della valenza simbolica di certe scelte. Se noi oggi come Paese omaggiamo magistrati come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rocco Chinnici, tra i defunti, e tributiamo grande venerazione ad altri come Nino di Matteo e Nicola Gratteri, non possiamo accettare, soprattutto come Movimento cinque stelle, una candidatura di questo tipo perchè, ripeto, sembrerebbe essere un messaggio di un certo tipo».
«Nel 2014 per le regionali e nel 2016 per le comunali a Cutro, come Movimento cinque stelle ci siamo confrontati con situazioni analoghe e abbiamo preso decisioni nette, radicali, che però hanno connotato il movimento a livello nazionale come un movimento che non accettava il puzzo del compromesso morale», ha detto ancora citando Borsellino.
LA REPLICA DI AIELLO. «Nicola Morra conferma di voler danneggiare la nostra campagna elettorale. Prova scorrettamente a delegittimarmi a piacere e dunque a tagliare le gambe ai nostri candidati consiglieri». Lo afferma, replicando al senatore M5s, secondo quanto riferisce un comunicato, Francesco Aiello. «A questo punto – aggiunge Aiello – è evidente che il senatore non parla come presidente della Commissione Antimafia, ma porta avanti una battaglia personale di cui dovrà spiegare il senso. Intanto, ai nostri elettori, a chi crede nel nostro progetto e a tutte le persone oneste che ci stanno aiutando».
ZINGARETTI. «Dopo le dichiarazioni di Nino De Masi, un simbolo della legalità in Calabria, e di Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia, è sempre più chiara come la scelta del Pd di puntare su Pippo Callipo sia l’unica vera alternativa alla destra e alla vecchia politica».
Così in una nota il segretario Pd Nicola Zingaretti.
«Il voto a Pippo Callipo è l’unico modo per fermare Salvini e i soliti notabili della politica calabrese, che stavolta si candidano sotto le insegne sovraniste – prosegue – un impasto pericoloso per la Calabria, contro il quale occorre fare un fronte comune: non si buttino voti facendo regali a Salvini. Le battaglie per le liste pulite fatte da Callipo e condivise dalla classe dirigente del PD sono la testimonianza di un impegno per il cambiamento vero, per quella rivoluzione dolce di cui parla Callipo, un uomo che ama la propria terra e che rappresenta un simbolo di orgoglio e di speranza per tutti i calabresi – conclude Zingaretti – a loro e a Iv ci appelliamo per voltare pagina in un regione bellissima ma in gravissime difficoltà economiche e sociali».
LA LEGA. «Le dichiarazioni di Morra, che disconosce il candidato del suo stesso partito, è l’ennesima dimostrazione che i calabresi hanno solo la Lega se il 26 gennaio vogliono scegliere con il loro voto l’onestà, la pulizia, l’efficienza e il futuro». Lo afferma, in una dichiarazione, il deputato Cristian Invernizzi, commissario della Lega in Calabria.
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