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CATANZARO – «Italia Viva non è in campo alle prossime elezioni per il rinnovo del consiglio regionale della Calabria e quindi, non essendo presente il simbolo, ai tanti che in questi giorni ci chiedono un’indicazione, ribadiamo la nostra posizione di non sostenere nessun candidato in campo». La posizione ufficiale del partito di Renzi è stata resa nota dal senatore Ernesto Magorno e dalla deputata Stefania Covello, a pochi giorni dalle elezioni regionali del 26 gennaio.
Magorno e Covello hanno spiegato che «la scelta di non partecipare alla tornata elettorale del prossimo 26 gennaio è figlia della delicatezza del momento che richiede scelte decisive. Serve un rinnovamento profondo e, lo ricordiamo, il nostro partito, il cui simbolo è stato presentato meno di 100 giorni fa, pur raccogliendo sin da subito numerose adesioni sul territorio si strutturerà solo dopo l’assemblea nazionale dei prossimi 1 e 2 febbraio. Saremo presenti, invece, con le nostre liste e i nostri candidati, alle elezioni amministrative del prossimo maggio. L’unica cosa che possiamo sperare è, come affermato a più riprese nelle scorse settimane – hanno concluso – che in Calabria possa aprirsi una fase nuova e positiva che abbia come stella polare la legalità».
La dichiarazione di Italia Viva ha provocato la reazione di Andrea Orlando, vicesegretario del Pd: «Novità! In Calabria Italia Viva ha la stessa posizione di Bordiga negli anni 20 del secolo scorso. ‘Non sosteniamo nessun candidatò. Le elezioni sono un inutile esercizio borghese?».
L’IRA DI ODDATI. «L’atteggiamento di Italia Viva in Calabria e in Puglia rischia di essere un regalo alla destra di Salvini e al sovranismo. Anche solo un voto sottratto alla sfida democratica per contrastare l’avanzata della lega e della destra nel sud è un clamoroso errore».
Così in una nota Nicola Oddati della segreteria nazionale Pd, che «invita gli amici di Iv a ripensarci e a scegliere con nettezza il campo politico dove stare. Guardiamo con preoccupazioni alla saldatura tra la Lega e il peggiore notabilato meridionale, spesso confinante con aree di pessima politica – si legge nel comunicato – possono esserci posizioni diverse, distinguo, opzioni programmatiche differenti. Si discuta e si lavori per costruire una sintesi soddisfacente per tutti. Ma voltarsi dall’altra parte, o addirittura presentare velleitarie candidature alternative, sarebbe un clamoroso errore. Invitiamo gli amici di Italia Viva a ripensarci e a scegliere con nettezza il campo politico dove stare».
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