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Il sindaco di Palazzo San Gervasio Michele Mastro

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POTENZA – Con le accuse di tentata concussione e di corruzione, per due distinte vicende, il sindaco di Palazzo San Gervasio Michele Mastro è stato arrestato dalla Squadra Mobile della Polizia di Potenza e posto agli arresti domiciliari in un’indagine coordinata dalla Procura del capoluogo lucano. In tutto tre le misure cautelari emesse dal gip del locale Tribunale.

La tentata concussione è contestata al primo cittadino del Comune potentino per “condotte intimidatorie” ai danni della ditta che gestisce per conto della Prefettura il Cpr (centro per i rimpatri), perché avrebbe minacciato di fare revocare l’affidamento, con lo scopo di favorire la sua compagna, assunta proprio presso tale ditta. Tali condotte miravano, secondo la ricostruzione, a evitare procedimenti disciplinari o il licenziamento della stessa compagna in caso di violazioni contrattuali e, inoltre, il sindaco Mastro è accusato pure di avere indicato alla ditta quali mansioni attribuire alla compagna o di avere chiesto il licenziamento di persone in posizione conflittuale con la donna.

Quest’ultima è stata sottoposta a obbligo di dimora. Quanto all’accusa di corruzione, la vicenda riguarda i lavori del Comune, affidati ad un imprenditore locale, per la messa in sicurezza del pendio ponte San Nicola per un importo complessivo di 40.000 euro. Lo stesso imprenditore, per il quale è stato disposto il divieto di dimora a Palazzo San Gervasio, avrebbe messo a disposizione gratuitamente le proprie maestranze per i lavori di ristrutturazione dell’abitazione del sindaco.

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