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di BIAGIO TARASCO
SARACINESCHE abbassate a mezzanotte in punto per alcuni esercizi commerciali ed altri che, pur restando ancora aperti per poche ore, lamentano grosse perdite negli incassi rispetto all’estate 2009.
Sono gli effetti dell’ordinanza sindacale dello scorso 22 luglio sulla regolamentazione della vendita di bevande alcoliche nelle ore notturne, contro cui diversi commercianti cominciano a sollevare le prime voci di protesta.
L’ordinanza, entrata improvvisamente in vigore in piena stagione estiva, ha colto di sorpresa gli operatori del settore, i quali non avrebbero avuto il tempo di organizzarsi tenendo conto delle nuove disposizioni. Le testimonianze raccolte a estate quasi conclusa parlano di un forte calo di presenze di avventori provenienti dalle vicine città pugliesi. Fra costoro si sarebbe sparsa la voce che potrebbero pagare grosse multe, se sorpresi a bere alcol fuori dagli spazi allestiti dai locali.
In realtà, l’avventore-trasgressore rischia una sanzione di 50 euro solo se acquista per asporto, “dalle ore 23 fino all’ora di chiusura. bevande analcoliche ed alcoliche di qualunque gradazione in qualsiasi contenitore di vetro”. Una norma che permette, però, ai commercianti di poter vendere, almeno fino a mezzanotte, birre in lattina per asporto, visto che la restrizione citata opera un giro di vite esclusivamente sui contenitori in vetro. Diverso è il discorso a partire dalla mezzanotte fino alle ore 7 del giorno successivo, quando è “fatto divieto di somministrare o vendere bevande alcoliche per il consumo o l’asporto fuori dal locale di somministrazione e dalle relative superfici attrezzate, pubbliche o private. Il divieto non si applica per le consumazioni effettuate all’interno dei pubblici esercizi e nelle aree concesse loro per il plateatico durante i soli orari di apertura”.
In quest’ultimo caso l’avventore non è sanzionabile, ma il commerciante-trasgressore rischia una multa da 5mila a 30mila euro e anche “la confisca della merce e delle attrezzature utilizzate”.
Subito dopo l’entrata in vigore dell’ordinanza i vigili urbani hanno operato i controlli in alcuni locali, invitando i proprietari al rispetto della normativa.
«Non posso certo -ha dichiarato al Quotidiano un esercente che preferisce non rivelare l’identità- tenere sotto controllo i movimenti di tutti i miei clienti e, in piena attività lavorativa, con il locale stracolmo di gente, correre dietro a chi si è allontanato con il bicchiere in mano oltre gli spazi consentiti per invitarlo a tornare indietro. Ma se non lo faccio, tutte le sere rischio di prendermi una multa di 30mila euro, nonostante cerchi di rendere più vivo e piacevole il centro storico. Nel caso mi sanzionassero, non mi resterà altro da fare che presentarmi al sindaco Adduce con le chiavi del mio locale in mano, lasciargliele ed informarlo che chiudo l’attività». Tuttavia sembrerebbe che quest’anno la polizia municipale sia stata tollerante, mentre l’occhio è già rivolto alla prossima estate. «L’assessore Vignola e il capo di Gabinetto Cifarelli -ha detto il presidente della Confesercenti Gianni Schiuma- hanno assicurato che per la stagione 2011, attraverso diversi incontri con gli operatori ed i loro rappresentanti che partiranno già da gennaio, saranno ascoltate le diverse esigenze per mettere in atto azioni che tengano conto delle richieste della maggioranza. Questa estate è servita come banco di prova. E’ vero che ci sono stati commercianti che hanno registrato perdite, ma è anche vero che molti si sono adeguati alle disposizioni dell’ordinanza. Ne hanno così guadagnato sia loro, che l’ordine pubblico. Matera è una città che sta crescendo e bisogna che cresca anche la sua mentalità. In altre città d’Italia, come Riccione, tutti rispettano ordinanze simili a quella nostra, che si basa su direttive nazionali, e quasi nessuno ha ormai nulla da recriminare».
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