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COSENZA – L’astrofisica Sandra Savaglio tornerà ad insegnare in Calabria e lo farà al’Unical dal prossimo settembre. La scienziata italiana dopo 23 anni trascorsi nei maggiori istituti di ricerca astrofisica del mondo lascerà il Max-Planck institute di Garching in Germania, per diventare professore ordinario all’università della Calabria a Cosenza. La Savaglio andrà a insegnare in un ateneo nato nel 1972 sulle colline di Arcavacata, nell’area urbana di Cosenza, e cresciuto rapidamente in dimensione e qualità didattica fino a piazzarsi stabilmente al secondo posto nella classifica Censis, delle università italiane di medie dimensioni (20-40.000 studenti).
A volere con decisione la Savaglio in Calabria è stato il rettore Gino Crisci che ha accettato di mettere «a disposizione delle risorse umane (ovvero studenti e giovani ricercatori), e per quello non c’è crisi economica che regga», visto che «in Calabria le risorse umane nel campo della ricerca scientifica su cui la regione investe spesso alimentano importanti istituti di ricerca stranieri, con un limitato ritorno per l’Italia. Questo è un danno immenso per il paese».
Il ritorno in Calabria della Savaglio, peraltro, coincide con l’assegnazione del premio Casato Prime Donne che le verrà consegnato domenica 14 settembre a Montalcino (Siena) per i suoi meriti di scienziata e il suo coraggio civile. la commissione che ha assegnato il premio alla Savaglio è formata da Francesca Cinelli Colombini (presidente), Rosy Bindi, Anselma Dell’Olio, Anna Pesenti, Stefania Rossini, Anna Scafuri e Daniela Viglione. «Ho sempre fatto quello che la gente – riporta la dedica che Sandra Savaglio lascerà a Montalcino – non si aspettava da me come donna: la scienziata, lo sport, la difesa di chi non ha voce, contro gerarchie di cui in tanti hanno smisurato rispetto. Non per la mia gloria, ma perché quello mi sembrava la cosa più giusta per me e per i valori che ho imparato dalla mia terra. Una sfrontatezza che, consapevole, avrei pagato a mie spese».
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