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AVELLINO- Richiesta di sospensiva dell’ordinanza di chiusura del mercato bisettimanale, citazione in giudizio contro il sindaco di Avellino Gianluca Festa con risarcimento danni, e una serie di forme di protesta pacifica tra sit-in e raccolta firme per contrastare la decisione del primo cittadino.
E’ una vera e propria mobilitazione quella che si sta alimentando in città dopo che Festa ha ufficialmente firmato l’ordinanza che da martedì prossimo sospende lo svolgimento del mercato nel piazzale dello Stadio Partenio, nelle more del trasferimento definitivo del terminal bus.
Del resto nel provvedimento a firma del sindaco, non solo vengono citate “le posizioni moratorie degli operatori commerciali titolari di concessione di posteggio”, ma anche il mancato rispetto delle “norme di sicurezza, di igiene e sanità pubblica dell’area interessata”.
Se le associazioni di categoria fino a prima della pubblicazione e lettura dell’ordinanza si erano appellate al buon senso del sindaco, a questo punto passano al contrattacco in tutte le forme e sedi a loro concesse.
“Lo avevamo già detto in conferenza stampa che per il mancato pagamento di alcune tasse da parte di alcuni commercianti non potesse bastare per sospendere il mercato- spiega il direttore di Confesercenti Antonello Tarantino- Con il provvedimento firmato al sindaco, che tra l’altro non porta nemmeno l’avallo del Comandante dei Vigili Michele Arvonio, il quadro è nettamente più chiaro. La sospensione arriva per motivi completamente diversi da quelli che erano stati enunciati agli organi di informazione. Per questo abbiamo deciso, non solo di appellarci al Tar, ma anche di citare il giudizio esclusivamente il sindaco e non il Comune di Avellino”. Contestualmente Confesercenti chiederà la convocazione di un Consiglio comunale ad hoc dove certamente parteciperanno gli stessi commercianti ambulanti. Un’altra iniziativa in via di organizzazione è quella promossa da Cittadinanzattiva con un sit-in nel piazzale dello Stadio martedì prossimo e la possibilità di avviare una raccolta firme tra la cittadinanza: “Una città che chiude le saracinesche, che vede i giovani partire per lavoro, per divertimento, perché oramai per il tempo lieto e fare shopping ci si sposta ad Atripalda, a Salerno o a Napoli? Al mercato viene anche la provincia.
Il mercato é un servizio pubblico che non si può sospendere. La questione delle tasse é un discorso che non convince nessuno.
La decisione del sindaco è stata accolta con sconcerto non solo dagli addetti ai lavori, ma da quasi la totalità della cittadinanza. Ieri mattina, nell’ultimo giorno dello svolgimento del mercato nella sua sede storica, tra la rabbia e lo scoramento dei mercatali, si registrava il disorientamento e il dissenso dei fruitori. “Ma davvero ve ne andate?”, chiede una signora mentre è intenta a cercare tra i maglioni messi in saldo. “E se poi devo cambiare questo vestito martedì dove vado? Dove li trasferiscono”, domanda una ragazza alla bancarella poco distante, ignara del fatto che finchè non sarà pronta la nuova area di destinazione di Campo Genova, il mercato non si svolgerà più.
“Ma come? Era l’unica cosa buona che ancora resisteva ad Avellino, lo stop ed il trasferimento avranno certamente delle ricadute negative sull’offerta commerciale e sull’afflusso di clienti”, pone un altro tema dirimente e che certamente farà discutere nei prossimi mesi.
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