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CATANZARO – Il Grande Albergo Parco delle Fate a Taverna e l’Abbazia di Corazzo a Carlopoli, sono i luoghi calabresi ai primi posti della classifica provvisoria della
settima edizione del censimento nazionale «I luoghi del cuore», il censimento organizzato dal Fai, il Fondo ambiente italiano in collaborazione con Intesa Sanpaolo, come opportunità per dare tutela e visibilità a luoghi amati, siano essi parchi, chiese, spiagge, palazzi, mulini, borghi, castelli.
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L’iniziativa, partita circa due mesi fa con lo slogan “Tifa per l’Italia che ami. Vota il tuo luogo del cuore”, a livello nazionale ha già raccolto oltre 150 mila voti, fra segnalazioni online e firme cartacee, per più di 9.000 differenti “luoghi del cuore”.
Tra i luoghi più votati in Calabria, il Grande Albergo Parco delle Fate a Taverna è un monumento storico nazionale costruito interamente in legno negli anni Trenta con soluzioni architettoniche ancora oggi modernissime. Per il suo aspetto potrebbe far pensare a un’architettura del Nord Europa, tanto più che è ancora oggi immerso nella natura, fra i pini altissimi e la vegetazione rigogliosa della Piccola Sila; agli inizi degli anni Sessanta rappresentò una sorta di «buen retiro» per i protagonisti del jet-set nazionale, finché l’abbandono ha preso gradualmente il sopravvento. Oggi chiuso, il complesso giace nell’incuria. I segnalatori chiedono che il luogo venga rivalutato, eventualmente con una nuova destinazione d’uso, e si ponga rimedio all’avanzante degrado.
Molti voti anche per l’Abbazia di Corazzo a Carlopoli, interessata da un progetto di valenza sociale, che vede il coinvolgimento di disabili in attività di tipo agricolo nei
terreni circostanti l’abbazia, nella manutenzione ordinaria del sito e nella sua valorizzazione. I segnalatori chiedono che vengano realizzate proposte didattiche per rendere l’abbazia fruibile al pubblico disabile, promuovendo forme di turismo sociale e culturale. Fondata a opera dei benedettini nell’XI secolo, la storia dell’Abbazia si incrocia con personalità intellettuali di spicco come Gioacchino da Fiore, abate del monastero e teologo che qui scrisse le sue opere, e Bernardino Telesio, naturalista e filosofo della seconda metà del XVI secolo, che vi abitò per diversi anni, affascinato dalla bellezza del luogo e dall’importante biblioteca. Fra il 1638 e 1783 due terribili terremoti distrussero l’abbazia, definitivamente chiusa con la soppressione degli ordini di San Benedetto e San Bernardo nel 1807, all’epoca dell’occupazione napoleonica.
Per votare il proprio “luogo del cuore” c’è tempo fino al 30 novembre.
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