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REGGIO CALABRIA – La Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, ha disposto – sulla base delle indagini condotte dagli investigatori della Polizia di Stato – il fermo di due cittadini di nazionalità ucraina (P.O. cl. ’48 e L.R. cl. ’74), gravemente indiziati, tra l’altro, di appartenere ad un’organizzazione criminale transnazionale dedita al traffico di migranti.
Le indagini che hanno portato al fermo hanno avuto origine da un intervento in mare della Capitaneria di Porto di Reggio Calabria che, il 19 dicembre, ha prestato soccorso a un veliero di circa 15 metri al largo delle coste di Pellaro (RC), con solo due cittadini extracomunitari a bordo. Date le avverse condizioni meteo che hanno interessato in quei giorni la provincia di Reggio Calabria, il natante è stato scortato e messo al riparo nel porto cittadino, in attesa di favorevoli condizioni per la navigazione.
Nulla di apparentemente anomalo, se non fosse che – ricevuta la notizia del soccorso e considerando quantomeno fuori dal comune la presenza di una barca a vela condotta da due stranieri in questo periodo dell’anno – gli investigatori della Squadra Mobile reggina e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, sotto il coordinamento della locale Direzione Distrettuale Antimafia, hanno ritenuto necessario approfondire la vicenda.
Le indagini hanno consentito di appurare che i due stranieri, dopo aver attraversato la frontiera terrestre dalla Polonia, giunti a Catania e poi in provincia di Messina, hanno noleggiato il veliero al costo di 3.800 euro. Non solo: è emerso che i due avevano già fatto numerosi viaggi tra i Paesi del Mediterraneo a bordo di imbarcazioni ed erano già stati destinatari di provvedimenti di respingimento alla frontiera.
Inoltre, uno dei due (P.O. cl. ’48) risultava già condannato in Italia per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, nonché colpito da provvedimento di espulsione con divieto di reingresso per la durata di 5 anni; motivo per il quale – nell’immediatezza, lo scorso 20 dicembre – è stato anche tratto in arresto in flagranza di reato. Tutti questi elementi hanno contribuito a fornire un quadro indiziario solido che ha portato la Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, in considerazione anche del concreto pericolo di fuga dei due stranieri, ad emettere un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, ritenendo entrambi organici ad un’organizzazione criminale transnazionale dedita al traffico di migranti e ritenendo che i due, nell’occasione, ne stessero proprio organizzando il trasporto dalle coste della Turchia fino all’Italia.
Gli agenti della Squadra Mobile reggina e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato hanno quindi portato i due stranieri presso la Casa Circondariale di Arghillà (RC), dove i due permarranno in considerazione della convalida del fermo e della contestuale ordinanza di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria.
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