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PORTICI (NA) – «Occorre risvegliarsi come famiglie e aprirsi già nei propri condomini per estirpare le radici dell’indifferenza e dell’isolamento. Il Natale del Signore è un’opportunità di vita e di speranza per intraprendere
nuove strade, per tornare ad essere umani». E’ l’invito
contenuto in un lungo appello alla città lanciato dai sacerdoti
delle chiese di Portici (Napoli) all’indomani dell’omicidio
avvenuto in un bar tabaccheria che ha scosso la città. A due
giorni dal Natale è «una immagine che sconvolge il presepe che
richiama armonia e gioia, un anti – presepe in atto» scrivono i
sacerdoti che sottolineano che «un omicidio non è mai una cosa
giusta. Quali che siano le colpe dell’ucciso».
«Sembra che sia la droga a comandare ancora di più, oggi nella
nostra città e ad avere la meglio. A causa di una domanda
incalzante da parte di tantissimi ‘acquirentì giovani e adulti,
il mercato di essa è diventato ancora più florido».
Di fronte ad un quadro desolante, sembra che siano vani i
«diversi tentativi di Comunità parrocchiali e di alcune
associazioni e insegnanti a favore dei giovanissimi. Tanti
ragazzi appaiono già persi e incamminati sulla via del farsi
male e del fare il male». «Ma non è così! Non deve essere
così» spiegano nell’appello, perché «c’è una linea di bene
che continua e che non bisogna estinguere. Il contagio è
necessario. Mai fermarsi. Occorre un sussulto degli animi». Da
qui l’invito a «scoprire l’importanza di essere cittadini»,
«di abitare dignitosamente la città collaborando con le
istituzioni» e di «adoperarsi con azioni efficaci di
volontariato».
E’ quanto mai opportuno riscoprire altri «brindisi» che «non
rendano brilli» così come «la gioia dello stare insieme
serenamente». Per questo motivo, venerdì 27 dicembre alle 19.30
ci sarà un momento di riflessione comune nella Chiesa di S.
Antonio in via Università. «Occorre risvegliarsi dal torpore
prima che sia troppo tardi», conclude l’appello.

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