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«In occasione dell’inaugurazione del nuovo anfiteatro di Rossano Centro, battezzato degli Enotri abbiamo manifestato pacificamente la forte di richiesta di lavoro e di sviluppo di cui ha bisogno il nostro comprensorio». È quanto scritto in una nota del Comitato per la riconversione della centrale Enel di Rossano. «Nel massimo rispetto – prosegue la nota – dei presenti, pubblico ed artisti, oltre che dei rappresentanti del Vescovo Marcianò, abbiamo voluto solo esporre i nostri striscioni per chiedere al Sindaco di abbandonare le sue posizioni precostituite e di ragionare serenamente sul progetto di riconversione presentato dall’Enel per la Centrale di Rossano. Non chiediamo altro. Convinti come siamo della compatibilità del progetto con l’ambiente, l’agricoltura ed il turismo, siamo certi che se, chi deve dare un suo parere, lo fa dopo essersi bene informato e dopo aver visto con i propri occhi quello che succede in un impianto simile non può che esprimersi favorevolmente». «Se c’è la coscienza civile – prosegue la nota – e morale di essere nel giusto, cosa ci vuole a fare una escursione a Civitavecchia? Noi chiediamo solo questo. Non chiediamo altro. Se qualcuno ci convincerà che il progetto è incompatibile col nostro territorio, saremo noi per primi a chiedere all’azienda di modificarlo, anche perchè molti di noi in quella centrale ci lavorano e, speriamo, ci lavoreranno. Facciamo ancora un appello accorato a quanti hanno la responsabilità di dare un giudizio, di farlo senza preconcetti e senza forzature ideologiche. in gioco il nostro futuro lavorativo ed il progresso e lo sviluppo della città e del territorio». «Speriamo – conclude la nota – di non dover leggere ancora che questo comitato è venduto all’Enel, che ha altri obiettivi ed altre menzogne del genere».

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