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Gianluca Callipo, sindaco di Pizzo e presidente di Anci Calabria

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VIBO VALENTIA – Ha negato ogni addebito, contestando la ricostruzione accusatoria messa in atto dalla Direzione distrettuale antimafia nell’ambito dell’Operazione Rinascita Scott e riservandosi, infine, la produzione di documentazione a sostegno delle rispettive tesi. Gianluca Callipo, sindaco di Pizzo, è comparso stamani davanti al gip di Cosenza per l’interrogatorio di garanzia.

Il giovane amministratore della città di Murat e presidente dell’Anci Calabria ha quindi risposto alle domande del magistrato proclamando al propria estraneità ai fatti e contestando le accuse di omissione e di concorso esterno in associazione mafiosa per «avere concretamente contribuito, pur senza farne formalmente parte, al rafforzamento, alla conservazione ed alla realizzazione della Locale di ’ndrangheta di San Gregorio e della ’ndrina di Pizzo».

In particolare si fa riferimento all’omissione in ordine all’assegnazione di un’abitazione ad un esponente di punta della consorteria locale e alla vicenda della gestione del noto ristorante napitino “Mocambo”.

La difesa di Callipo, nelle persone degli avvocati Armando e Clara Veneto, e Roberto Franco, ha annunciato il deposito, per la giornata di lunedì, di documentazione a sostegno delle affermazioni rese dall’amministratore.

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