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di MARGHERITA AGATA
FERRANDINA – «C’è fumo dappertutto. La Bripla va a fuoco». E’ stato un rincorrersi di telefonate e richieste di soccorso, ieri mattina, da parte dei lavoratori delle fabbriche circostanti dopo che, per un’anomalia nella fase di avviamento della linea Elifom che produce manufatti in poliestirene, si è innescato un incendio all’interno dello stabilimento di pannelli isolanti. Il primo focolaio si è sviluppato intorno alle 10. I dipendenti in fabbrica in quel momento hanno provato a domarlo da sè, seguendo scrupolosamente tutte le procedure di sicurezza previste in questi casi. «Ma gli estintori – ha spiegato l’ingegner Giuseppe Narciso, direttore dello stabilimento- non sono stati sufficienti, a causa del forte vento che ha consentito alle fiamme di propagarsi e raggiungere il tetto». Immediata la richiesta di aiuto ai Vigili del fuoco che sono giunti sul posto con tre squadre: due di Potenza e una di Matera. Messi in salvo i 20 lavoratori in turno, i vigili del fuoco hanno dovuto fronteggiare un muro di fumo nerissimo e denso, sulla cui tossicità darà conto l’Arpab nei prossimi giorni. Sottoposti all’esame dell’emoglobina dal personale del 118, accorso insieme ai vigili del fuoco, i lavoratori non hanno manifestato segni di intossicazione, nonostante abbiano respirato a pieni polmoni il fumo emesso dal poliestirene bruciato. Per avere ragione delle fiamme le tre squadre hanno dovuto lavorare senza sosta per circa sette ore. L’incendio, infatti, è stato domato intorno alle 13,40, grazie all’impiego di schiuma ritardante, ma i vigili del fuoco hanno dovuto lavorare ancora a lungo per la bonifica del sito e la rimozione del materiale distrutto dalle fiamme. Difficilissime le condizioni in cui le tre squadre hanno dovuto operare. L’odore acre emanato dal fumo e il vento non hanno di certo facilitato le operazioni. Per agevolare le operazioni di soccorso sono state chiuse al traffico alcune strade della zona industriale. Pronti ad evacuare anche gli addetti delle aziende vicine, nel caso in cui il vento, invece che continuare a soffiare da sud, avesse cambiato traiettoria. In via cautelativa sono stati messi in preallarme dalle forze dell’ordine intervenute. Ma non è stato necessario passare all’azione. Anche il centro abitato di Ferrandina non ha avvertito disagi, anche se la colonna di fumo è stata a lungo visibile fin nel paese. Sta di fatto che le paratie tagliafuoco all’interno dell’azienda hanno retto, evitando danni peggiori. Ad andare completamente distrutta è stata la copertura e l’impianto elettrico. «Ma nessun danno strutturale» – rassicura l’ingegner Narciso, tra i primi a intervenire per cercare di evitare il disastro – Tempo un mese e tutto tornerà a posto». Dai primi accertamenti effettuati all’interno dello stabilimento i macchinari non hanno subito danni significativi. Nessun pericolo, dunque, che ad andare in fumo insieme al tetto siano anche i circa 50 posti di lavoro che Bripla assicura da ormai sette anni. «Approfitteremo della fermata di agosto per rimettere le cose a posto – garantisce il direttore Narciso – e anticiperemo le ferie dei nostri dipendenti per quest’ultima settimana di luglio». Per fortuna le fiamme hanno risparmiato l’area del magazzino e il piazzale dell’azienda. Ragion per cui, spiega ancora Narciso, Bripla sarà in grado di rispettare le scadenze di consegna con i propri acquirenti».
La prima ricostruzione dei fatti è stata fatta dai carabinieri della stazione di Ferrandina. A verificare le condizione della fabbrica è arrivata anche il sindaco Ricchiuti che ha fatto portare acqua per gli operai ancora sotto choc sul piazzale dello stabilimento e alle squadre dei soccorritori alle prese con le fiamme. «Per fortuna non ci sono danni alle persone – osserva Narciso- Questa è la cosa che più conta». La paura passa.

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