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I «difensori» dell’ospedale di Tinchi di Pisticci (Matera) che hanno partecipato ad una marcia per chiedere la salvaguardia dei servizi offerti dalla struttura hanno incontrato stamani, a Potenza, l’assessore alla sanità della Regione Basilicata, Attilio Martorano. L’incontro si è svolto davanti alla sede della Regione, meta della marcia. Martorano ha assicurato che «da parte della Regione non c’è alcuna intenzione di chiudere l’ospedale». L’assessore, inoltre, ha garantito ai manifestanti «la disponibilità ad un prossimo incontro per illustrare in dettaglio il piano». Dalla frazione di Tinchi sono partiti anche due autobus, con circa 120 persone a bordo. I manifestanti indossavano una maglietta bianca, con la scritta «L’ospedale di Tinchi non si toccà». Alla marcia ha partecipato anche il consigliere regionale Nicola Benedetto (Idv), il quale si è detto «convinto che oggi il consiglio regionale approverà una mozione sull’ospedale di Tinchi che porta la mia firma».
La marcia
L’appuntamento è di buon ora. La partenza è prevista alle 7 del mattino nel piazzale antistante l’ospedale di Tinchi. E ci sono tutti. Notiamo per primo Domenico Giannace, 86 anni, una vita spesa nelle lotte contadine e nell’affermazione dei diritti. Fa sua anche la “battaglia” tutta istituzionale in difesa dell’ospedale di Tinchi.
La paura che chiuda terrorizza il comitato. Oggi saranno tutti alla Regione. C’è il Consiglio. Si vedrà. Intanto ad accompagnare l’evento, ci hanno pensato venti volontari che hanno deciso di recarsi a piedi partendo proprio dal nosocomio pisticcese alla volta di Potenza. Non so perché, ma nonostante tutto il ricordo dell’impresa cinematografica dei Papaleo boys in “Basilicata coast to coast” ritorna alla mente. Una giornata che inizia fresca ed in discesa, per fortuna.
Perché da Tinchi alla Basentana si scende. Sono sei chilometri di curve. Per la strada la segnaletica che incontriamo mostra più volte un vetusto cartello di indicazione “ospedale” impadronito dalla ruggine e dal tempo. La marcia di protesta per Potenza, e lunga più di 100 chilometri non-stop per giungere stamattina (salvo intoppi o desistente notturne) davanti al Palazzo della Regione dove si terrà il Consiglio regionale convocato per decidere proprio sulla sorte dell’ospedale di Tinchi.
Alla marcia hanno preso parte oltre a liberi cittadini, anche persone che operano nelle istituzioni come consiglieri regionali e comunali. Tra questi il consigliere regionale dell’Italia dei Valori, Nicola Benedetto, podista eccellente. Gli andiamo incontro nei primi chilometri, ma non si ferma. Gli strappiamo al volo due battute: «Oggi sono solo un cittadino e basta. Sto aiutando della gente che vuol difendere le proprie situazioni. Non è una protesta è solo una manifestazione simbolica».
Il gruppo di partenza comprende molti volontari alcuni son o allenati, altri meno. Hanno tutti una maglietta con scritto “L’ospedale non si tocca”.
Oggi dunque, dopo più di ventiquattro ore di cammino non-stop, i volontari della marcia si incontreranno davanti il palazzo della Regione con altri cittadini ivi confluiti a bordo di pullman, guidati da Domenico Giannace, per manifestare contro quella che a loro dire è la chiusura del nosocomio pisticcese. Alcuni autobus sono stati messi a disposizione dalla stessa amministrazione comunale di Pisticci. Tra gli attivisti anche Pietro Giannace, figlio di Domenico: «Vogliamo che ci venga restituito il maltolto, non vogliamo né il Distretto, né la Stella Maris, vogliamo l’ospedale».
Pierantonio Lutrelli
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