2 minuti per la lettura
Sgominata, nel Reggino, una organizzazione specializzata in truffe. Tre persone sono state arrestate nella mattinata di oggi, tra le province di Reggio Calabria, Cosenza e Milano, al termine di in una operazione congiunta dei carabinieri di Taurianova e della guardia di finanza di Palmi, mentre una quarta invece è finita agli arresti domiciliari.
Si tratta di Consolato Sgarlato, 44 anni (nella foto in alto a sinistra) imprenditore di Reggio Calabria; Agostino Cosoleto, 49, di Gioia Tauro (nella foto in alto a destra), attualmente detenuto a seguito dell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia reggina denominata «Maestro», e considerato vicino al clan Molè di Gioia Tauro; Antonio Salvatore Mucci, 57enne di Gioia Tauro, pluripregiudicato, detenuto nel carcere di Paola, in provincia di Cosenza (nella foto in basso a sinistra); il gip di Palmi ha concesso i domiciliari, invece, a Carmine Chirico, 46 anni di San Martino di Taurianova (nella foto in basso a destra).
I quattro sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, evasione fiscale, detenzione illecita di armi, estorsione pluriaggravata e una serie di altri reati. Le indagini, così come spiegato nella conferenza stampa tenuta in Procura a Palmi dal procuratore capo Giuseppe Creazzo, hanno avuto inizio nel 2008 e hanno portato alla luce un sodalizio criminale che, con un complesso sistema basato sulla costituzione di una società immobiliare fantasma e sull’emissione di assegni a vuoto o denunciati come smarriti, ha acquistato beni per diverse decine di migliaia di euro e ponendo in essere alcune truffe per un totale di alcuni milioni di euro.
L’attività investigativa denominata «Kappa», dal nome della società fittizia di cui Chirico era legale rappresentante, trae origine da una semplice denuncia di smarrimento di un blocchetto di assegni presentato ai carabinieri di San Martino di Taurianova da Chirico. Uno degli assegni dichiarato smarrito però sarebbe risultato incassato poco tempo dopo da una ditta del Nord Italia che forniva salumi a supermercati della Piana di Gioia Tauro. Intanto Chirico era stato arrestato dai carabinieri per estorsione a due cittadini rumeni. Le indagini dei carabinieri di Taurianova, coordinati dal capitano Raffeale Rivola e dal maresciallo Umberto Alfieri, hanno appurato che l’attività della Kappa erano completamente inesistente, tanto che la sede legale era indicata in una abitazione abbandonata di Taurianova. Al vertice del sodalizio criminale, secondo gli inquirenti, c’erano Cosoleto e Sgarlato, mentre Mucci e Chirico erano gli esecutori. Quest’ultimo dopo esersi lamentato con Cosoleto per gli scarsi guadagni derivanti dall’attività illecita, sarebbe stato minacciato con una pistola e poi colpito con la stessa dal pregiudicato gioiese. Le indagini della guardia di finanza di Palmi, diretta dal capitano Bartolomeo Scalabrino, sono intervenute in un secondo momento per appurare illeciti dal punto di vista amministrativo-contabile e per l’evasione delle imposte. Solo nel 2007 sarebbero state emesse dalla Kappa fatture per operazioni inesistenti, per un valore che si aggira intorno al milione di euro.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA