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Il sequestro dei beni è stato disposto dal gip di Crotone su richiesta della Procura della Repubblica nell’ambito dell’inchiesta che nel dicembre scorso portò all’arresto di 11 persone per una presunta truffa ai danni dello Stato e dell’Unione europea attraverso l’utilizzo illecito dei fondi della legge 488.
Un ruolo centrale nella truffa, secondo quanto è emerso dalle indagini, sarebbe stato svolto dal gruppo economico Esposito, che ha interessi nel settore agricolo in Calabria e nel Lazio.
Ad eseguire il sequestro i carabinieri della sezione Politiche agricole e alimentari di Roma, della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Crotone e della Compagnia di Crotone. I beni sequestrati consistono in un immobile a Montalto di Castro (Viterbo), tre società con sede legale a Crotone e alcuni correnti bancari. Alle persone coinvolte nell’inchiesta che ha portato al sequestro dei beni vengono contestati i reati di associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Attraverso le tre società che sono state sequestrate, secondo quanto riferito dai carabinieri, il gruppo Esposito, mediante un sistema di false fatturazioni e falsificando i bilanci ed avvalendosi di prestanomi, avrebbe continuato a distrarre e sottrarre capitali e beni per vanificare le richieste dei creditori.
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