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Il presidente della giunta regionale, Giuseppe Scopelliti, ieri in consiglio regionale a Palazzo Campanella, ha fissato i punti principali del suo piano di rientro e non ha risparmiato commenti polemici: «Se il piano di rientro della sanità di Agazio Loiero fosse stato attuato, non sarebbe morta la bimba di Trebisacce, perché i genitori non sarebbero andati in quella struttura ospedaliera».
Dopo sette ore di dibattito, attraverso la presentazione di un ordine del giorno, la maggioranza gli da’ il via libera, mentre l’opposizione, unita, ha votato contro. L’unica voce contraria è stata quella di Agazio Loiero che però riceve dure critiche.
Scopelliti dunque chiuderà gli ospedali con pochi posti letto, per garantire luoghi di eccellenza. Anche il personale, come tra l’altro era già previsto, secondo il presidente, avrà un’altra sede e destinazione a causa dei tanti sprechi e dei carrozzoni clientelari e afferma: «Vorrei affrontare un dibattito serio e costruttivo, forse non c’è stata una condotta eccellente nel passato, ma se si è sbagliato negli scorsi anni, nell’ultimo periodo non è stato fatto nulla per cercare di correggere gli errori, emersi soprattutto nella relazione della commissione ‘Riccio-Serra’ nel 2008 e messa frettolosamente da parte dal centro-sinistra. L’emergenza sanitaria in Calabria c’è e – ha proseguito Scopelliti – la percepiamo ogni giorno: ospedali non funzionanti, posti letto eccessivi, ricoveri inappropriati, un debito difficile da quantificare ma che indebolisce questa Regione sempre di più».
A conclusione del dibattito, il Consiglio regionale ha approvato, con i voti della maggioranza, un ordine del giorno in cui si esprime condivisione sulla relazione del presidente della Giunta, Scopelliti. Nel documento, inoltre, si sottolinea «l’artata cifra relativa al disavanzo della sanità, ponendo attenzione ai gravi errori gestionali del passato e favorendo percorsi virtuosi per riacquisire la fiducia dei cittadini nella sanità calabrese al fine di attenuare l’enorme mobilità sanitaria».
Nell’ordine del giorno, tra l’altro, si afferma che il «riequilibrio pubblico-privato deve considerarsi compensativo, ovvero complementare e non aggiuntivo, con il privato che deve sapersi porre nelle condizioni di investire risorse per contribuire ad abbattere sia l’emigrazione sanitaria che le liste d’attesa». La minoranza di centrosinistra ha votato contro l’ordine del giorno. Il capogruppo del Pd, Sandro Principe, ha sostenuto che «la relazione di Scopelliti è irricevibile. Aspettiamo che in autunno si faccia una verifica sui risultati del piano di rientro. Alla ripresa aunnale, inoltre, presenteremo delle nostre proposte».
È intervenuto poi nuovamente l’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Bova. «Per quanto mi riguarda – ha detto – sosterrò senza alcun pregiudizio e da posizioni di minoranza il merito delle proposte». Il Consiglio ha deciso poi di rinviare alla prossima seduta, ponendola come primo punto all’ordine del giorno, l’approvazione del Piano Casa. È stato anche approvato il gruppo dei consulenti giuridici del Consiglio regionale. Coordinatore è stato nominato l’avvocato Ugo Bergamo. Gli altri componenti sono gli avvocati Angelo Napoli, Natale Polimeni, Giovanni Musolino e Alfredo Gualtieri.

L’INTERVENTO INTEGRALE DEL PRESIDENTE SCOPELLITI
Di seguito l’intervento integrale del presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, diffuso dall’ufficio stampa della Giunta, nel corso dei lavori del Consiglio regionale convocato per la discussione sull’informativa relativa allo stato di attuazione del Piano di rientro del debito sanitario.

«La nostra certezza – ha affermato il Presidente Scopelliti – è quella di restituire ai calabresi una sanità in grado di dare risposte alle loro aspettative, con scelte coraggiose, capaci di incidere positivamente sul futuro della regione. C’è una sola strada che non ha svincoli d’uscita, noi vorremmo percorrerla speditamente, anche perchè non si può aspettare. La sanità in Calabria deve recuperare credibilità, vogliamo costruire strutture di prestigio e adeguate, anche per poterci confrontare, alla pari, con le altre regioni. Vorrei affrontare un dibattito serio e costruttivo. Forse non c’è stata una condotta eccellente nel passato, ma se si è sbagliato negli scorsi anni, nell’ultimo periodo non è stato fatto nulla per cercare di correggere gli errori, emersi soprattutto nella relazione della commissione ‘Riccio-Serrà nel 2008 e messa frettolosamente da parte dal centro-sinistra». «L’emergenza sanitaria in Calabria c’è e – ha proseguito Scopelliti – la percepiamo ogni giorno: ospedali non funzionanti, posti letto eccessivi, ricoveri inappropriati, un debito difficile da quantificare ma che indebolisce questa Regione sempre di più». Da una prima elaborazione dei dati, è scritto in una nota relativa alla relazione di Scopelliti, al 31 dicembre 2007 il debito totale ammontava a 2,166 miliardi di euro, di cui effettivi 1,610 miliardi. Dall’ultima ricognizione, relativa al 31 dicembre 2009, il debito fino al 31 dicembre 2008 ammonterebbe a 870 milioni di euro. Altra questione cruciale, i ricoveri inappropriati: la percentuale nel 2008 era del 16.7%. «Mettere mano alla sanità calabrese – ha proseguito il presidente Scopelliti – significa rivedere innanzitutto la rete ospedaliera. Abbiamo strutture fotocopia ovunque, venti ospedali con meno di cento posti-letto e tra questi, undici a rischio sicurezza; proprio per questo aumenteremo i controlli sull’appropriatezza delle prestazioni, valorizzando le professionalità sul territorio. Serve, però, anche una qualificazione dell’offerta sanitaria con una rete ospedaliera che garantisca delle strutture d’eccellenza. In questo quadro – ha aggiunto Scopelliti – hanno sicuramente un ruolo strategico le Università». Tra le altre cifre evidenziate nella relazione, prosegue la nota, quella relative all’emigrazione sanitaria che ha inciso sul bilancio regionale per 238 milioni di euro. Queste, invece, le cifre della mobilità passiva dei ricoveri ordinari: sono 47.147 (15%) e tra i motivi del ricovero c’è la chemioterapia, l’artrosi al ginocchio e l’angina, nelle seguenti regioni: Lombardia 20%, Lazio 19%, Sicilia 13%, Emilia Romagna 12%, Toscana 8%. Si è discusso, inoltre, del numero dei posti letto. In Calabria ve ne sono 8.874 con le seguenti medie per abitante nelle cinque province calabresi: Reggio Calabria 3.9%, Cosenza 4.5%, Vibo Valentia 2.6%, Crotone 5.2% e Catanzaro 5.4%. A fronte del 3.3% + 0,7% per la lungodegenza previsto dal Piano per la Salute. Il Governatore, nel suo intervento, ha anche illustrato il processo di riorganizzazione della sanità calabrese che prevede la riconversione e la chiusura dei piccoli ospedali, la riorganizzazione della «Rete Emergenza» e la riorganizzazione della «Continuità Assistenziale». In pratica risorse per il potenziamento della rete territoriale nel contesto di una programmazione regionale che prevede tempi standard nettamente più elevati. Risorse che verranno attraverso il potenziamento dell’Adi (assistenza domiciliare integrata), della residenzialità e sviluppo dell’U1 (Unità territoriale Assistenza primaria, Case della Salute, Unità di Cure Primarie). L’organizzazione della rete ospedaliera dell’emergenza urgenza prevede, secondo la Giunta Scopelliti, 4 Hub (Centri stella, le strutture principali presenti sul territorio), 8 Spoke, (Strutture periferiche di riferimento collegate alle strutture stella), 6 Ps (Pronto soccorso), 4 Ppi Area Did (Punti primo intervento in strutture ospedaliere riconvertite), 6 Ppi H24 (Punti primo intervento che agiscono sulle 24 ore), 3 Ppi H12 (punti primo intervento che agiscono sulle 12 ore). Previste infine da tre a cinque strutture ospedaliere da chiudere. Un passaggio fondamentale dell’intervento del Presidente Scopelliti, prosegue la nota, è stato dedicato al contenimento della spesa sanitaria. Secondo il piano messo a punto dalla Giunta regionale, saranno 150 i milioni risparmiati nel 2011 e 250 nel 2012. Nel dettaglio, sessanta dal settore farmaceutica, 25 dal personale, 20 dalla Sua e 35 dalla Sua (stazione unica appaltante) per quanto riguarda la fornitura centralizzata, 40 dall’ospedalità privata e 35 da quella pubblica. Il Presidente Scopelliti ha mantenuto il primo impegno preso con i calabresi sin dalla campagna elettorale: nessuno tra i manager nominati dalla nuova giunta, ha avuto incarichi nella sanità calabrese. “I manager – ha detto – devono lavorare, in rispetto della loro autonomia, attuando le linee politiche dell’esecutivo: non potranno più condizionare le scelte della politica». A conclusione dell’intervento, il Presidente Scopelliti ha rivolto un appello a tutta la politica regionale affinchè, senza demagogia, si lavori per dare un forte segnale di discontinuità nei confronti delle scelte effettuate in passato. “I cittadini calabresi – ha dichiarato, riprendendo l’appello dei genitori della bimba morta a Trebisacce – vogliono una sanità che dia risposte».

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