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E’ un ragazzo di 14-15 anni l’immigrato disperso da mercoledì scorso nelle acque dello Ionio catanzarese dopo che due scafisti greci, arrestati a poche ore dallo sbarco, hanno fatto gettare a mare 20 clandestini che stavano trasportando a bordo di un gommone. Le ricerche del giovane stanno proseguendo con l’impiego di motovedette della guardia costiera e dei carabinieri, ma al momento senza esito. Nello sbarco, avvenuto all’alba di mercoledì, un altro immigrato di 20 anni, probabilmente di nazionalità afghana, è morto annegato ed il suo cadavere è stato trovato il giorno stesso (nella foto).
Altri quattro clandestini sono riusciti ad allontanarsi, mentre 14 sono stati fermati sulla riva dalle forze dell’ordine. I due scafisti arrestati sono Kostantinos Moyzakithe e Ametrios Synetoz, entrambi trentenni. L’accusa nei loro confronti è di omicidio e immigrazione clandestina. Secondo gli investigatori, i due potevano contare su un basista locale, a dimostrazione che il traffico di clandestini è gestito da un’organizzazione.
È la prima volta, secondo quanto è stato riferito dagli investigatori, che scafisti greci vengono arrestati in Italia. Gli scafisti, ha spiegato stamani il procuratore di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, incontrando i giornalisti, dopo essere partiti dalla Grecia a bordo di un motoscafo con due motori da 200 cavalli in grado di raggiungere i 55 nodi di velocità, dopo sei ore di viaggio stavano per giungere a riva nella zona di Sellia Marina con un carico di 20 clandestini di nazionalità afghana, pakistana e dello Sri Lanka. Sulla costa, però, hanno visto una guardia giurata.
Spaventati sono tornati indietro costringendo gli immigrati a gettarsi a mare, anche se alcuni di loro, tra i quali la vittima ed il disperso, avevano detto di non saper nuotare. Quindi gli scafisti hanno percorso poche miglia e si sono fermati a riva, nella zona di Botricello, in attesa del basista locale che avrebbe dovuto rifornirli di carburante per tornare in Grecia. I due, però, sono stati individuati e bloccati dai carabinieri e dalla guardia costiera mentre stavano mangiando a bordo del gommone. Uno dei due è stato identificato dagli immigrati.
I clandestini hanno raccontato di avere pagato cifre varianti dai cinquemila agli undicimila dollari per fare il viaggio dal Paese di origine all’Italia. Solo l’ultima tratta, dalla Grecia, è costata dai 4 ai 5.000 euro. All’incontro con i giornalisti hanno partecipato il comandante della Capitaneria di porto di Crotone, col. Giuseppe Meli, il comandante della Compagnia carabinieri di Sellia Marina, cap. Alberto Pigozzo, il vice dirigente della squadra mobile di Catanzaro, Angelo Paduano, ed il comandante della Compagnia di Catanzaro della guardia di finanza, Domenico Gatto.
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