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UN COLPO DI grazia bello e buono. Non casualmente inferto nel giorno e nell’ora in cui il Consiglio Federale decreterà l’esclusione del Potenza dal calcio professionistico.
“Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” presenta il Dossier “Le mafie nel pallone – Storie di criminalita’ e corruzione nel gioco piu’ truccato al mondo. Potenza Calcio: il caso limite”. L’appuntamento è per questa mattina alle 11 a Roma presso la Bottega dei Sapori e dei Saperi in via dei Perfetti.
Nell’invito che è giunto contestualmente nelle redazioni dei giornali e nelle sedi delle Acli, dell’Uisp e del Csi è anche brevemente resocontato il tema dominante del dossier realizzato dal giornalista Daniele Poto: “cifre, fatti, nomi dei clan, episodi ed intercettazioni inedite che fotografano, a partire dal caso del Potenza calcio, l’infiltrazione delle mafie e la corruzione nel mondo del pallone”. Storie di “riciclaggio di soldi mediante sponsorizzazioni, partite truccate, scommesse clandestine, presidenti prestanome, il grande affare del mondo ultra’, le scuole calcio”, è aggiunto. L’idea dell’autore, che sarà affiancato da don Luigi Ciotti, presidente di Libera, e da don Marcello Cozzi, di Libera Basilicata, è quella di dimostrare come “le cosche guardano al mondo del calcio come un nuovo grande affare”.
Ma quello che balza agli occhi, evidentemente, è il conivolgimento diretto del caso che ha fatto parlare l’Italia e non solo: quello del Potenza. E questo indipendentemente dalla corso che sta avendo la giustizia ordinaria. Perchè di quello della giustizia sportiva si sa già tutto e, per giunta, in via definitiva, con tanto di condannata inappellabile.
Un durissimo colpo. Una mazzata a livello mediatico che finisce con l’affondare il nome della società di calcio e direttamente anche quello della città che ha rappresentato nel corso di questi ultimi quattro anni.
E semmai ci fosse stato un benchè minimo interesse a salvaguardare questo Potenza, ancora gestito da Giuseppe Postiglione, l’ultimo sputtanamento rischia di porre la parola fine definitivamente sul capitolo di storia legato alla gestione del presidente più giovane d’Italia.
Ripetiamo, tutto questo indipendentemente dagli esiti dei procedimenti penali. Per quanto frutto di un’inchiesta generale sul mondo del pallone, il dossier di oggi tira in ballo Potenza e Postiglione, appiccicandone sopra l’ennesima etichetta. E quantomeno, fatta salva la presunzione di innocenza di tutti, ingenerando un’altra serie di dubbi pericolosissimi.
Con un quadro del genere, a chi gioverebbe tenere ancora in vita – e in chissà quale categoria “vicina” al professionismo (come può essere una D o un’Eccellenza) – il Potenza di Postiglione?
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